Il sindaco Gaffeo anticipa i programmi per il 2022: «Sarà l'anno dei servizi e del Piano del traffico»

Venerdì 24 Dicembre 2021 di Roberta Merlin
Il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo

ROVIGO - Due anni e mezzo segnati dall’emergenza della pandemia, conditi da crisi politiche e dimissioni, vecchi nodi milionari ereditati dalle precedenti giunte, corse contro il tempo per non perdere finanziamenti del Pnrr e progetti per rilanciare la città nel segno della sostenibilità ambientale. È stata un’agenda fitta per il sindaco Edoardo Gaffeo, che si dice pronto a concludere il mandato nel segno di un ritrovato dialogo politico con le parti che lo sostengono grazie anche a «qualche aggiustamento in giunta» nel nuovo anno.
Qual è il suo bilancio a metà mandato?
«Positivo, stiamo procedendo secondo la tabella di marcia. Questi due e anni e mezzo sono andati oltre le mie aspettative, abbiamo cambiato volto alla città. Siamo riusciti a risolvere questioni come il nodo della piscina e la riqualificazione dell’ex ospedale Maddalena. Abbiamo portato a casa bandi per 32 milioni, aperto il nuovo Innovation lab all’ex liceo che ora ospita anche la nuova facoltà di Ingegneria idraulica, risolta la nuova collocazione del tribunale e concluso il piano del traffico. Senza contare gli interventi legati all’emergenza: più di 2 milioni per aiutare chi è stato messo in ginocchio dalla pandemia».
L’apparato comunale è pronto a gestire il fiume di soldi in arrivo del Pnrr?
«Abbiamo istituito un apposito ufficio con due nuove assunzioni.È l’ex ufficio euro-progettazioni, che avrà il compito di individuare i bandi cui possiamo partecipare. Bisogna correre e non sbagliare un colpo. I soldi arrivano, ma non ce li regalano. Occorre sognare in grande, evitando cattedrali nel deserto. Rovigo crescerà, ma sarà principalmente rafforzata nei servizi».
È vero che ci sarà una maxi riqualificazione degli edifici scolastici?
«Abbiamo portato a casa un bando sugli adeguamenti energetici per rimettere a nuovo le medie Bonifacio e uno da 3,5 milioni legato al Pnrr, per realizzare un plesso 0-6 anni in Tassina, un asilo che ospiterà circa 70 bambini. Un vecchio progetto rispolverato e riadattato. C’è un terzo bando dedicato alle palestre e agli impianti sportivi».
Il Covid ha accresciuto la povertà in città?
«La nuova categoria di poveri sono le partite Iva. I settori più colpiti quello pubblicitario, legato agli eventi e al commercio, e non da ultimo, i lavoratori dello spettacolo. Ci sono tanti bar e loro dipendenti in difficoltà. Per queste categorie sono previsti aiuti per il pagamento di bollette e buoni spesa. I tempi della burocrazia, nel caso della partite Iva, ci mettono in forte difficoltà nell’erogazione degli aiuti, poiché dobbiamo compiere verifiche relative a insoluti, così abbiamo scelto di erogare i sussidi attraverso l’lsee».
Sarà un altro Natale segnato dal Covid. Sarebbe opportuno introdurre l’obbligo vaccinale?
«Non sono d’accordo con l’obbligo, sarebbe comunque impossibile raggiungere il 100% della popolazione. Gli irriducibili ci saranno sempre. Sono più per sensibilizzare i cittadini, anche se a Rovigo la situazione è sotto controllo, abbiamo una delle più alte percentuali di vaccinati del Veneto. C’è rispetto per le regole, anche le sanzioni per il mancato uso della mascherina sono poche. Le festività saranno impegnative, bisognerà tenere le redini ancora per qualche mese».
Tornando alla politica, l’elezione di Enrico Ferrarese in Provincia è un braccio di ferro con il Pd che la vede vincitore?
«Il capoluogo ha bisogno di essere un interlocutore affidabile e importante. Anche recuperando la ledership e dando l’esempio. Litigiosità legate a interessi di segreterie politiche non giovano al territorio. Ciò che ha portato all’elezione di Ferrarese è stato prima di tutto un dialogo che ho avviato, da subito, con il resto degli amministratori. Questo non significa avere puntato su unioni contro natura, la mia resta un’amministrazione di centrosinistra. Ho solo messo sul piatto la mia credibilità politica. Dispiace che alcuni colleghi abbiamo ritenuto di affermare che:ça Provincia non dovrebbe diventa la succursale del capoluogo”. Uno dei grandi mali del territorio è vedere il capoluogo come ospite scomodo; quando non c’è, viene chiamato in causa, se c’è, deve fare un passo indietro. Cosa che non succede nella provincia di Padova, dove il capoluogo è punto di riferimento per lo sviluppo».
La tabella di marcia per il 2022?
«Oltre alle progettualità del Pnrr, è pronto il piano del traffico che permetterà di ampliare la ztl, la zona del Duomo diventerà pedonale con le vie Casalini, Badaloni e Mure Soccorso. Ci sono poi le piste ciclabili di Grignano e quella per la piscina. Vogliamo iniziare a impostare la nuova stazione delle corriere all’ex scalo merci e riqualificare l’area di Asm Set con un parcheggio per i pendolari».
Sarà l’anno del nuovo presidente della Repubblica. Lei per chi tifa?
«Vorrei una donna come Rosy Bindi. Draghi deve continuare il lavoro serve stabilità politica per garantire la crescita del Paese».
 

Ultimo aggiornamento: 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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