Passeggeri affumicati dalle littorine a gasolio che hanno più di 40 anni

Martedì 8 Gennaio 2019
Passeggeri affumicati dalle littorine a gasolio che hanno più di 40 anni

ROVIGO Anno nuovo, problemi vecchi sui binari. E, in particolare, alla stazione di Rovigo per quanto riguarda il problema dei treni diesel di Sistemi Territoriali che, prima di partire, stanno a lungo con il motore acceso, con buona pace dei polmoni di presenti. Un aspetto, che in periodi in cui le concentrazioni di Pm10 in città sono tali da far scattare i divieti di circolazione delle auto con motori troppo antiquati, balza agli occhi, visto che le littorine in questione hanno mediamente più di 40 anni.
 
A sollevare il tema era stato, lo scorso settembre, il consigliere comunale di Rovigo Ivaldo Vernelli, che torna sull'argomento rendendo noto uno scambio di corrispondenza con il vicesindaco Andrea Bimbatti e con il direttore di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato. Bimbatti, infatti, come preannunciato rispondendo alla sollecitazione di Vernelli, ha interessato del problema la presidenza dell'azienda regionale dei trasporti sottolineando «il disagio quotidianamente patito da numerosi viaggiatori in attesa dei convogli e concittadini residenti nelle vicinanze della stazione ferroviaria, i quali lamentano l'elevato rumore e fastidiose esalazioni di gas, prodotti da alcune vostre motrici, alimentate a gasolio, che spesso stazionano per lungo tempo col motore in moto al binario 1. Sono a pregarla di dar disposizioni affinché sia evitato, per quanto possibile, lo stazionamento in moto di motrici a gasolio, eliminando in tal modo fastidiosi rumori ed esalazioni nocive».
LA REPLICA
Secca la replica del dg Gambato: «A differenza delle automobili, per il materiale rotabile diesel le fasi di accensione/avvio richiedono molto tempo. La società svolge il servizio sulla tratta Rovigo-Verona con lo stesso materiale rotabile utilizzato precedentemente da Trenitalia. Siamo intervenuti e stiamo intervenendo con interventi di manutenzione sugli impianti di aria condizionata/riscaldamento, con cicli di pulizia e processi manutentivi intensi. La vetustà del rotabile sarà risolta con l'acquisto, già programmato, di nuovi treni».
In realtà, nonostante un investimento programmato di circa 40 milioni, nell'immediato le cose non sembrano destinate a cambiare, sia per i tempi tecnici, sia per la difficoltà di reperire treni nuovi a gasolio, visto che prima del completamento dell'elettrificazione sulla Verona-Rovigo e sulla Adria-Mestre, lavori già progettati con ipotetico termine nel 2020, si potranno usare solo quelli. «Mi rendo conto è la risposta di Vernelli a Bimbatti - che sia difficile evitare al momento le lunghe operazioni di riscaldamento dei motori diesel, ma perché non avere l'accortezza di prepararle in una parte della stazione lontana da quella in cui si trovano ogni giorno centinaia di pendolari?». Per Vernelli è importante «non lasciare che la questione cada nel dimenticatoio come una vuota e banale pratica burocratica: ci stiamo lamentando tutti della situazione ingestibile dell'inquinamento e non siamo capaci nemmeno di far spostare le operazioni di riscaldamento dei treni dove non rischiano di soffocare i pendolari».
NUOVO ORARIO
A proposito di cambiamenti, da ieri è entrato in vigore il nuovo orario, con le due nuove corse veloci sulla Rovigo-Verona e con il ritocco delle tariffe. Ma domenica, come segnala nel gruppo Facebook dei pendolari un'avvocatessa padovana residente a Lendinara, «il treno delle 17.51 diretto a Rovigo è stato soppresso: possibile non si possa fare nulla?».
Francesco Campi

Ultimo aggiornamento: 12:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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