Cantiere da 1,5 milioni per scongiurare un autunno con i rubinetti a secco

Domenica 6 Ottobre 2019
I vertici di Acquevenete durante il sopralluogo alla centrale di Boara
ROVIGO - O I polesani non rischieranno mai più di restare a con i rubinetti a secco in caso di piena del fiume Adige o altri episodi di maltempo. Sono infatti partiti in questi giorni i lavori di potenziamento della centrale Acquevenete di Boara Polesine che andrà ad aumentare la capacità di trattamento dell’impianto aumentandone l’efficienza in caso di situazioni di emergenza, come quella che si verificò un anno fa costringendo senz’acqua potabile, per diversi giorni, centinaia di famiglie.  
RISCHIO BLACK-OUT IDRICO
Un disagio enorme per gli utenti costretti a lavarsi, lavorare e preparare il cibo con l’acqua di bottiglia. Ora, però, grazie ad un investimento della Regione di 1 milione e mezzo di euro, Acquevente metterà mano all’acquedotto polesano, dotandolo di sistemi di ultima generazione. A controllare lo stato dei lavori, l’altro giorno, il direttore dell’area Tutela e sviluppo del territorio Nicola Dell’Acqua, inviato dal commissario per l’emergenza maltempo Luca Zaia. Presenti anche Loris Toniato della direzione Tutela e sviluppo del territorio regionale, il direttore di Arpav Rovigo Vincenzo Restaino, il presidente della Provincia Ivan Dall’Ara, il numero uno di Acquevenete Piergiorgio Cortelazzo e il membro del cda dell’ente Antonio Bombonato. Ad esprimere soddisfazione per il potenziamento della centrale idrica di Boara, anche il prefetto Maddalena De Luca.
IL PREFETTO
«Dopo l’emergenza idrica dello scorso anno abbiamo riscontrato subito da parte di Acquevenete una forte sensibilità nel farsi carico e nel risolvere la problematica – ha detto l’altro giorno il prefetto - Sono stati infatti avviati subito i lavori di ammodernamento degli impianti per renderli idonei a far fronte anche a situazioni di carattere eccezionale». «Un’altra importante innovazione introdotta - ha aggiunto il prefetto - è l’app per gli utenti, uno strumento di comunicazione che avevo chiesto in occasione dell’emergenza. Da qualche mese è infatti attivo un servizio di informazione costante all’utenza, con la finalità di ridurre al minimo i disagi per la popolazione, informando tempestivamente delle sospensioni di erogazione dell’acqua».
I LAVORI
«Il cantiere è partito nei tempi previsti e, una volta portato a termine, consentirà un significativo miglioramento del servizio offerto, soprattutto in caso di crisi – ha fatto sapere il presidente di Acquevenete Cortelazzo - Chiediamo ai nostri utenti di pazientare per le sospensioni che saranno necessarie in corso d’opera, che verranno comunque sempre annunciate con anticipo, ricordando che il fine ultimo è quello di non ripetere situazioni di disagio come quelle vissute in passato».
IL PROGETTO
Nel dettaglio, i lavori consentiranno di rimettere in funzione una sezione di trattamento parallela alla “chiariflocculazione”, ovvero i decantatori, che svolgono di fatto la stessa funzione. È poi previsto il rifacimento completo dell’impiantistica idraulica ed elettrica della filiera dei carboni attivi. Il terzo obiettivo riguarderà, invece, l’adeguamento dell’opera di presa e infine verrà realizzato un nuovo impianto di trattamento delle acque di risulta. Sempre per la centrale di Boara, è già stato ultimato un intervento di rifacimento dell’impianto di rilancio in rete e al ripristino del serbatoio pensile presso la centrale, per un importo complessivo di 800 mila euro, mentre il progetto da 5,5 milioni di euro per l’ulteriore potenziamento della centrale è in fase di affidamento dell’incarico di progettazione definitiva.
INTERVENTO ORGANICO
La sistemazione dell’ impianto rientra in un progetto più ampio interventi per oltre 12 milioni di euro, in parte sostenute dalla Regione. Nel frattempo, per quanto riguarda le altre centrali che attingono dall’Adige, sono in corso i lavori di adeguamento a Badia e Cavarzere, un progetto del costo totale di 680 mila euro. A Badia è in corso anche l’escavazione dell’alveo dell’Adige, allo scopo di liberare dalla sabbia l’opera di presa sul fiume, per un importo di circa 200 mila euro.
Ultimo aggiornamento: 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci