Rifiuti, il rapporto sui Comuni ricicloni boccia il Polesine, si salva solo Pontecchio

Domenica 4 Dicembre 2022
Rifiuti, il rapporto sui Comuni ricicloni boccia il Polesine, si salva solo Pontecchio

ROVIGO - Nulla di positivo nell’annuale rapporto dei Comuni ricicloni veneti che Legambiente stila ogni anno analizzando i dati dell’Arpav, che con un lavoro molto attento, fotografano la situazione dei rifiuti urbani. Dal Rapporto 2022 emerge che il 2021 ha visto una graduale uscita dalla pandemia e una forte ripresa economica, fattori che hanno portato a una maggiore produzione di rifiuti pari a 43mila tonnellate, rispetto l’anno precedente, rimanendo comunque al di sotto dei valori raggiunti nel 2019. I dati evidenziano come il sud e l’ovest del Veneto, le province di Rovigo e Verona, sono le peggiori della regione in termini di raccolta differenziata avendo il maggior gap da colmare. Per quanto riguarda i capoluoghi, Rovigo è tra i peggiori: 214 chili per abitante di rifiuti non riciclati (secco), 602 di rifiuto pro capite l’anno e solo il 67% di raccolta differenziata. La media provinciale, poi, non arriva al 70%.


Il rapporto annuale Comuni ricicloni è da sempre una competizione positiva rivolta ai Comuni e Consigli di bacino che hanno saputo organizzare la gestione dei rifiuti in maniera efficiente permettendo il raggiungimento di obiettivi ambiziosi. Per entrare nella speciale classifica Rifiuti free, l’Olimpo della gestione sostenibile dei rifiuti, non basta rispettare gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata: bisogna puntare alla riduzione del rifiuto, a sistemi innovativi di gestione, alla realizzazione degli impianti per il riciclo, il riuso, il riutilizzo, alla capillare informazione dei cittadini. Prassi virtuose e sperimentazioni innovative spesso attivate direttamente da amministratori ed enti gestori del territorio cui si dà spazio nel rapporto di Legambiente, con l’obiettivo di stimolare la scoperta, la conoscenza e la condivisione di buone pratiche tra sindaci e addetti ai lavori. Quest’anno sono più di cento i Comuni veneti a entrare nella speciale classifica, nonostante l’uscita graduale dalle restrizioni dovute alla pandemia e la contestuale ripresa dell’economia abbiano favorito anche la ripresa della produzione totale dei rifiuti urbani (più 2%).

PROVINCIA BOCCIATA

Tra i comuni polesani si salva solo Pontecchio, unico a rientrare tra i ricicloni, ma con un dato che non è così esaltante: si è al di sopra il 70% di raccolta differenziata. Sul resto del territorio polesano, la gestione ambientale legata ai rifiuti riceve una sonora bocciatura. La situazione della città di Rovigo merita un asterisco: se nel 2021 la fotografia è marcatamente negativa, i dati potrebbero migliorare a seguito dell’entrata in funzione della raccolta differenziata spinta partita anche in centro nel 2022 e che dal 2023 sarà così totale nel capoluogo.
Non vi è, però, alcuna certezza: la quasi totalità dei comuni della provincia di Rovigo applica già la raccolta porta a porta da anni, eppure le percentuali non sono così incoraggianti. Evidentemente anche questo metodo, da solo, non è più sufficiente. Legambiente suggerisce la strada: “Per evitare un aumento continuo della produzione dei rifiuti diventa necessario investire sulle politiche di riduzione: incentivando i percorsi di preparazione al riutilizzo e la diffusione dei centri del riuso, e legiferando ponendo al centro normative sull’eco-design, quindi insistere sull’applicazione e il rafforzamento del pacchetto di direttive europee sull’economia circolare”.
Nel Veneto sono molti i Comuni ricicloni che pur non rientrando per svariate ragioni nella classifica dei Comuni “rifiuti free” (per pressione turistica, presenza di strutture ospedaliere, centri di accoglienza, case di cura eccetera) già raggiungono gli ambiziosi obiettivi del Piano rifiuti regionale. Treviso ne è la prova: il capoluogo raggiunge l’88% di differenziata, pur con tutta la complessità di una grande città e la presenza di strutture che sono “fucine” di rifiuti come gli ospedali e i poli industriali.
Tra le principali località polesane, Adria è al 75% per accolta differenziata, Porto Viro al 65%, Lendinara 73% come Castelmassa, Badia 72%, Trecenta 69%. Il Delta rientra nell’approfondimento sui Parchi regionali. Il Consiglio di bacino rappresenta la media del territorio con 177 chili di rifiuti indifferenziati pro capite e il 69% di raccolta differenziata.

Ultimo aggiornamento: 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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