Rapina all'Eurospar: a 65 anni è stato condannato insieme al complice

Mercoledì 5 Febbraio 2020 di Francesco Campi
I carabinieri hanno indagato sulla rapina all'Eurospar
POLESELLA - Il 24 maggio avevano fatto irruzione all’Eurospar di Polesella, sulla Statale 16, a volto coperto, armati di pistola, con cui minacciavano le cassiere per farsi consegnare i 4.700 euro d’incasso, prima di fuggire su una Ford Mondeo verso Ferrara. Ieri sono stati condannati a 6 anni di reclusione a testa con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari Pietro Mondaini. Si tratta di Rocco Viola, 65 anni, residente a Ferrara, e di Antonino Di Modica, residente a Ragusa, entrambi siciliani e già in carcere, rispettivamente a Ferrara e Bologna, dopo essere arrestati lo scorso 6 giugno ad Argelato insieme ad altri due complici mentre progettavano un assalto a un portavalori con tanto di una pistola. Pistola poi risultata essere una semplice scacciacani, ma identica a quelle in dotazione alle forze dell’ordine e senza il tappo rosso. Proprio quell’arma, insieme a un mazzo di chiavi e ad altri elementi sono risultati decisivi per addebitare a Viola e Di Modica anche la rapina di Polesella.

LE INDAGINI
La Ford Mondeo utilizzata per la fuga, risultata poi rubata poco prima in centro a Ferrara, era stata trovata abbandonata a Garofolo. Studiando i movimenti della Ford con le telecamere è stata notata un’utilitaria parcheggiata vicino, sia a Ferrara il giorno del furto, che a Garofolo il giorno in cui è stata abbandonata. L’auto, seppur intestata a uno straniero, è risultata in uso a un uomo di origini siciliane con svariati precedenti per rapine e i carabinieri rodigini hanno iniziato a seguire una pista che da Polesella li ha portati attraverso Occhiobello, Ferrara, Bologna e poi fino in Sicilia, dove il gruppo di quattro persone “attenzionate” si era ritirato per una settimana. Grazie agli accertamenti compiuti sulle telecamere di sicurezza (dotate di “Targa System”, che permette la lettura delle targhe), il Nucleo investigativo rodigino, collaborando con i colleghi di San Giovanni in Persiceto (Bologna), è riuscito a ricostruire i movimenti delle auto di un gruppo di persone sospette, con precedenti anche per rapine, legati all’area bolognese e polesana. 
I carabinieri sono riusciti a stringere il cerchio e a sapere, grazie a intercettazioni ambientali e telefoniche, che i rapinatori, sospettati di essere gli autori, oltre che della rapina di Polesella anche di quella del 7 maggio al supermercato Conad di Funo di Argelato, si stavano organizzando per un colpo “pesante”: rapinare un portavalori, incaricato di raccogliere gli incassi di alcune sale slot nel Bolognese. Anche l’ora in cui doveva avvenire il colpo è stata individuata con esattezza; i militari sono così passati all’azione senza aspettare che i rapinatori armati agissero, visto che il luogo scelto per l’assalto, vicino ad attività commerciali parecchio frequentate.

ASSALTO FALLITO
I carabinieri, verso le 8 hanno individuato e fermato la macchina con tre dei quattro arrestati, mentre usciva dal casello autostradale di Bologna Arcoveggio. Il quarto complice, il palo, è stato invece pizzicato nella zona dove doveva essere consumata la rapina. La perquisizione dell’auto ha fatto saltar fuori guanti, occorrente per il travisamento, un taglierino e la scacciacani. Ma, soprattutto, il mazzo di chiavi della Ford Mondeo usata per la rapina a Polesella chiudendo così il cerchio dell’indagine “Commuters”, pendolari. I due erano infatti trasfertisti con “grande esperienza nel settore” e “corpose referenze”.
Ultimo aggiornamento: 11:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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