Aggressione e tentato omicidio, il 51enne non risponde al giudice e resta in carcere

Giovedì 23 Giugno 2022 di Francesco Campi
I carabinieri davanti al bar All’Orologio, teatro della prima delle due aggressioni

PORTO VIRO - Resta in carcere Damiano Fregnan, l’uomo arrestato lunedì dopo la doppia aggressione, all’ex datore di lavoro ed alla moglie, accusato di duplice tentato omicidio. Ieri mattina è comparso virtualmente, in videoconferenza dalla casa circondariale di Rovigo, dinnanzi al giudice per le indagini preliminari Pietro Mondaini per l’interrogatorio di garanzia, nel corso del quale, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, come indicato dal suo difensore, l’avvocato Anna Gotti. La richiesta della misura cautelare in carcere, accolta dal giudice, è stata formulata dal pm Andrea Bigiarini, che ha coordinato le indagini dei carabinieri della Stazione di Porto Viro, sulla base della gravità dei fatti dei quali il 51enne è accusato e di un pericolo di altre eventuali aggressioni.

LA SITUAZIONE

Il quadro emerso dai primi accertamenti è quello di una persona che versava in una situazione di marginalità e stava attraversando un momento di estrema difficoltà, anche di natura economica, non avendo un lavoro. Questa sembrerebbe essere stata proprio la molla che l’ha portato ad accanirsi con inaudita brutalità nei confronti del 74enne, proprietario di un’importante azienda agricolo-valliva, nella quale aveva lavorato tempo addietro. Ormai alcuni anni fa, venendo poi lasciato a casa insieme ad altri colleghi, per una situazione contingente. Nel corso degli anni alcune di queste persone sarebbero state poi riassunte, mentre lui no e questo l’avrebbe portato a covare un sentimento di rabbia e rancore, anche perché più volte avrebbe chiesto di poter tornare a lavorare, senza però ottenere risposte. Un tarlo che sembra avergli scavato dentro, logorandolo, fino a fargli perdere il lume della ragione.

POSSIBILE PERIZIA

Oltre a questo emerge anche un profilo psicologico particolare, che potrebbe essere oggetto di una valutazione peritale, tanto più motivata alla luce dell’efferatezza della doppia aggressione. La prima, davanti al Bar All’Orologio, nel cuore di Porto Viro, attorno alle 10 di lunedì mattina, nei confronti del 74enne, che si stava avvicinando alla propria macchina, colpito prima con due pugni al volto e poi, una volta accasciatosi a terra, preso a calci su tutto il corpo ed alla testa, calzando degli anfibi, lasciandolo in una pozza di sangue. Poi, una volta tornato a casa, nei confronti della moglie, percossa e presa per il collo, fin quasi a strangolarla, facendole perdere i sensi. Solo quando ha visto la moglie cadere a terra sembra essersi conto dell’enormità di quanto era avvenuto, rivolgendosi in stato confusionale a dei vicini dicendo di aver ucciso la moglie e telefonando alla figlia invitandola a non tornare perché aveva fatto una cosa brutta.

FERITO GRAVE

In realtà la moglie, pur avendo riportato delle lesioni, ma soprattutto uno choc emotivo per quanto accaduto, non è apparsa in gravi condizioni e dopo essere stata tenuto un giorno in osservazione all’ospedale di Rovigo è stata poi dimessa. Restano, invece, ancora molto gravi le condizioni del 74enne, ancora ricoverato in Neurochirurgia all’ospedale rodigino per i traumi e le contusioni cerebrali multiple provocate dai pesanti colpi ricevuti.
 

Ultimo aggiornamento: 07:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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