Fusione tra Polesella e Guarda: «Referendum fallito, ma non lascio»

Il sindaco Leonardo Raito respinge la richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione dopo la delusione della mancata fusione

Mercoledì 1 Novembre 2023 di Sofia Muneratti
Referendum

POLESELLA - All’indomani degli scrutini del referendum per il progetto di fusione tra Polesella e Guarda Veneta è il momento di realizzare che Polesella Veneta – così si sarebbe dovuto chiamare il nuovo Comune risultante dall’unione – non si farà. Il mancato raggiungimento del quorum del 30% a Polesella e la maggioranza di voti contrari a Guarda Veneta hanno fatto deragliare un progetto che vedeva impegnate le due amministrazioni comunali da oltre due anni. A Polesella si è recato alle urne solo il 27% degli aventi diritto al voto, ossia 913 cittadini, dei quali 690 – il 75,57% – si è espresso a favore. «Il dato di Polesella mi ha molto rasserenato perché è un segnale inequivocabile della valenza del progetto, del suo senso. Giustifica l’investimento di fatica, tempo e progettualità che è stato fatto» ha dichiarato il sindaco di Polesella Leonardo Raito.
Alle critiche che gli sono state mosse sul mancato raggiungimento del quorum, definito dalla minoranza consiliare appartenente al gruppo “Polesella Viva” «la più grande sconfitta dell’Amministrazione a guida Leonardo Raito che, come è evidente, non ha più il supporto dei suoi elettori», lui risponde che «la prova della partecipazione è stata il numero di persone che hanno votato sì», molto più numerose della volta precedente, cioè quando nel 2018 è stato fatto il referendum per la fusione tra Polesella e Frassinelle Polesine.
 

NIENTE DIMISSIONI
Alla richiesta di dimissioni immediate mosse dal gruppo di minoranza, per voce dei consiglieri Emanuele Ferrarese e Gianluca Marangoni, Raito risponde: «Si rimanda al mittente la richiesta di dimissioni sia per il risultato positivo ottenuto a Polesella, sia per completare il percorso amministrativo in atto». A Raito restano infatti ancora otto mesi di un mandato che, come ci tiene a precisare, è stato “un mezzo mandato” a causa della pandemia. In questo tempo «ci sarà un’impostazione da mettere in atto per il futuro del nostro paese, opportunità economiche in ballo da completare per chiudere il mio mandato».
E conclude, rivolgendosi alla minoranza che lo accusa di essere il principale responsabile del fallimento del referendum: «Se considerano negativo l’esito di Polesella la colpa è anche loro, visto che in consiglio comunale si sono sempre espressi a favore della fusione». Non è, tuttavia, soddisfatto dell’esito ottenuto: «Il dispiacere c’è, eccome, perché la fusione avrebbe portato tantissimi vantaggi al territorio. La scelta è stata dei cittadini di Guarda Veneta, però la democrazia è questa e come tale va rispettata». Sorpreso dal risultato l’assessore regionale al Bilancio e agli Enti locali Francesco Calzavara che, in un comunicato diramato dalla Regione del Veneto, dichiara: «per certi versi è il risultato più sorprendente: nonostante ci fosse l’unanimità dei consigli comunali si è forse dato per scontato l’esito, non comprendendo anche le legittime contrarietà». Promuovere la fusione, così come avvenuto in altri paesi veneti lo scorso fine settimana, sarebbe stato un passo importante, perché presumibilmente – continua Calzavara – «in uno scenario decennale, circa 130 Comuni veneti sotto i diecimila abitanti avranno serie difficoltà ad erogare servizi efficienti sul proprio territorio».
 

PUNTO SANITÀ
L’Azienda Ulss 5 Polesana informa che da domani al Punto Sanità in Piazza Matteotti 50 - sarà attivato il servizio di Continuità assistenziale diurna per i cittadini che, precedentemente, erano assistiti dal dottor Giovanni Battista Duner e dalla dottoressa Isabella Cappello, che hanno cessato la loro attività.

Il Servizio diurno sarà attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 e sarà attivo il numero 3386509918. Il servizio è dedicato agli utenti che, per ora, non possono ancora scegliere un nuovo medico.

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