POLESELLA - Un passo avanti nel percorso di fusione avviato dai Comuni di Polesella e Guarda Veneta. Il Consiglio delle Autonomie locali del Veneto ha espresso parere favorevole alla proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale riguardante la fusione dei due comuni di Polesella e Guarda Veneta, in provincia di Rovigo, con l’istituzione del nuovo comune che prenderà il nome di “Polesella Veneta”.
I VANTAGGI DELLA FUSIONE
Del progetto di fusione dei due comuni contigui, rispettivamente di 3.700 e 1.100 abitanti, si parla da oltre un anno e mezzo, ossia da quando è stato ottenuto un finanziamento dalla Regione Veneto per realizzare lo studio di fattibilità che ha esaminato i vantaggi e le ricadute di una possibile fusione delle due municipalità. Il calo socio-economico del territorio e il forte invecchiamento della popolazione sono state le motivazioni che hanno spinto i due comuni a ricercare una soluzione per rafforzare i servizi e l’attrattività dei territori e invertire la tendenza: la fusione potrebbe rappresentare una risposta concreta per programmare il futuro di una rinnovata comunità, comportando notevoli risparmi e trasferimenti aggiuntivi dallo Stato e dalla Regione che, in dieci anni, ammonterebbero a oltre 8 milioni di euro. I primi risultati dello studio erano stati presentati ai cittadini lo scorso dicembre, insieme a un questionario sondaggio che li ha visti protagonisti delle valutazioni e delle aspettative del possibile percorso di aggregazione.
PRESTO UN REFERENDUM
Ha espresso soddisfazione il sindaco di Polesella, Leonardo Raito: «Il Consiglio delle Autonomie locali ha espresso parere favorevole al progetto di legge di fusione anche perché si inserisce perfettamente nel contesto del piano di riordino territoriale. Lo studio di fattibilità è stato considerato ben fatto e il progetto credibile. Già alcune settimane fa io e il sindaco di Guarda Colò eravamo stati uditi favorevolmente dalla competente commissione del Consiglio regionale. Ora ci sarà l’approvazione del progetto di legge di fusione in consiglio regionale e il referendum presumibilmente a fine ottobre. Auspichiamo in un buon accoglimento di un percorso che potrebbe migliorare molto la vita delle nostre comunità». I progetti di fusione, diffusi in diverse province del Veneto, sono processi che consentono di fornire prestazioni più efficaci a favore dei cittadini, soprattutto nei comuni più piccoli, dove talvolta mancano risorse o il personale per erogare i servizi fondamentali.
RAZIONALIZZAZIONE
«Dal progetto illustrato dai sindaci di Polesella e Guarda Veneta, che stanno lavorando per la nascita di Polesella Veneta – ha detto il presidente della Prima commissione permanente dell’Assemblea legislativa veneta, Luciano Sandonà – giunge un nuovo stimolo e uno sguardo favorevole alle fusioni e al processo di razionalizzazione dei 563 comuni presenti nel Veneto. La condizione è che le aggregazioni siano progressive e partecipate: la regione del Veneto in questo senso è pronta a fare la propria parte».