PORTO VIRO
Anche se dopo 25 anni lo sviluppo della città sta conoscendo

Mercoledì 31 Marzo 2021
PORTO VIRO Anche se dopo 25 anni lo sviluppo della città sta conoscendo
PORTO VIRO
Anche se dopo 25 anni lo sviluppo della città sta conoscendo una battuta d'arresto, il giudizio sulla fusione tra Contarina e Donada continua ad essere positivo e non ci sono timori a valutare serenamente l'ipotesi di riunire Porto Viro, Rosolina e Loreo in un unico comune. «In Italia il 70% dei comuni ha meno di 5mila abitanti e garantire i servizi è sempre più difficile - dice il manager del Distretto del commercio Filippo Carlin - oggi le fusioni tra comuni sono incentivate, ma domani saranno inevitabili perciò, anziché subire il processo, sarebbe meglio farlo in maniera ponderata. E per il volano che azionerebbe, unire Porto Viro, Rosolina e Loreo sarebbe una cosa formidabile. Ho vissuto da consigliere comunale di Donada la fusione del 1995 e sono testimone dei risultati positivi che ha avuto per lo sviluppo della città, ma da responsabile della segreteria dell'assessore regionale Isi Coppola ho anche visto saltare diversi progetti di unione dovuti alla mera logica del campanile».
VANTAGGI INGENTI
«L'idea è ottima e i vantaggi, anche in termini d'incentivi economici, sarebbero ingenti - aggiunge Gianni Franchi, il primo sindaco eletto dopo la fusione del 1995 - la difficoltà nel realizzarla, però, sta tutta nel modo in cui sarà portata avanti. Non dimentichiamo che i primi a parlare della fusione tra Contarina e Donada furono gli imprenditori locali riuniti nel Lions Club, ma poi ci vollero una decina d'anni e la contemporanea presenza di giunte Dc-Pci per avviare un processo fatto di comitati e assemblee prima di arrivare al referendum. In un periodo in cui i partiti politici non hanno la stessa presa sulla vita pubblica, per non fallire l'idea non deve rimanere elitaria ma portata avanti dalle associazione e dalla società civile».
L'OCCASIONE
«Mettere assieme le forze nel Basso Polesine sarebbe un'occasione eccezionale per costruire un futuro migliore, con benefici che potrebbero anche superare quelli già abbondantemente positivi della fusione del 1995 - sostiene Alessandro Tessarin, ultimo sindaco di Donada - abbiamo avuto la possibilità di svecchiare la città, di investire sul territorio e creare opportunità di lavoro, ora si salirebbe di livello creando un comune ancor più competitivo. Servirà buona volontà e determinazione perché gli ostacoli non saranno solo a livello di campanile, ma anche da chi vuole mantenere quest'area marginale».
A vedere meno ostacoli nel campanilismo e a mostrare grande entusiasmo sono i giovani: «La storia del territorio, ma anche la mentalità, è simile - sostiene Enrico Bonafè - semmai, le differenze tra i tre comuni sono un motivo che arricchisce. Io vedo tre realtà che possono mettere assieme eccellenze complementari nei settori dell'industria, dell'artigianato, del turismo, della pesca, dell'agricoltura e anche nella storia, ambiente e cultura. Ma oltre al peso economico, quello dato dalla popolazione lo farebbero diventare il secondo comune della provincia. Se aggiungiamo poi i fondi che arriveranno dallo Stato per la fusione, i motivi per essere favorevoli alla fusione sono evidenti».
Enrico Garbin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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