«C'è un tipo che gira con una pistola». I carabinieri bloccano due nordafricani: l'arma era finta ma avevano coltelli, droga e 29mila euro

Sabato 9 Dicembre 2023 di Francesco Campi
Operazione dei carabinieri di Badia Polesine
BADIA POLESINE  «C’è un giovane marocchino che va in giro con una pistola». Questa segnalazione, arrivata nella notte fra mercoledì e giovedì al 112, è una di quelle che fanno subito scattare il massimo allarme. Ed è per questo che i carabinieri della Compagnia di Rovigo e del Nucleo Investigativo si sono precipitati in forze nella zona indicata dalla persona che ha fatto partire segnalazione per rintracciare il prima possibile l’uomo presumibilmente armato. Le immediate ricerche, accurate e rapidissime, pur con tutte le cautele del caso, hanno poi portato i militari a individuare, sempre nel centro di Badia, una persona che corrispondeva alla descrizione che era stata fatta dell’uomo armato, che in quel momento si trovava insieme a un connazionale. 

LE RICERCHE

I carabinieri si sono quindi avvicinati, trovando subito la conferma di aver trovato proprio la persona che stavano cercando, perché i due nordafricani alla vista dei militari hanno prima cercato di fuggire, con un velleitario tentativo stroncato sul nascere, poi hanno opposto resistenza, ma anche in questo caso venendo ben presto ricondotti alla ragionevolezza. È poi subito scattata la perquisizione dei due che ha confermato la loro pericolosità. Non tanto per la pistola, effettivamente in possesso del giovane marocchino, 20enne, risultata però una pistola giocattolo alla quale era stato levato il tappo rosso, e non in grado di sparare seppur comunque sufficientemente ben fatta per incutere timore in chi la vedesse impugnata, quanto piuttosto per un grosso coltello da macellaio che portava con sé. E quello sì in grado di fare veramente male. 

LA PERQUISIZIONE 

Anche l’amico che era con lui, un 29enne poi risultato essere il suo coinquilino, aveva con sé un coltello a serramanico. Già così il quadro appariva più che preoccupante. Ma non è finita, perché dalle tasche del 20enne sono spuntati anche una ventina di grammi di cocaina, un panetto di hashish di circa un etto e ben 9mila euro. Segni inequivocabili di un’imponente attività di spaccio. Altre sorprese aspettavano i carabinieri. Dopo la perquisizione personale i militari hanno infatti poi provveduto a eseguire anche l’inevitabile perquisizione domiciliare a casa dei due, sempre in centro. E qui è stato trovato ben un chilo di hashish e oltre 20mila euro tutti in contanti. Un sequestro quindi per 1,1 chili di hashish e 20 grammi di cocaina, senza contare i 29mila euro, che rappresenta un importante colpo nel contrasto allo spaccio in Alto Polesine, da sempre area logisticamente strategica anche per i traffici illeciti vista la sua posizione. Per i due è quindi scattato l’arresto in flagranza per l’ipotesi di reato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, con le ulteriori denunce per resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. 
Dopo la notte nelle camere di sicurezza del Comando provinciale di Rovigo, i due sono poi stati accompagnati in Tribunale per la direttissima. Il giudice, dopo aver convalidato gli arresti, ha poi disposto, così come era stato richiesto dalla Procura, misure cautelari nei loro confronti in vista della prossima udienza: per il 20enne la custodia in carcere, per il 29enne gli arresti domiciliari. Da questo arresto potrebbero emergere ulteriori interessanti sviluppi investigativi.
 
Ultimo aggiornamento: 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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