Stipendi in ritardo da sette anni: patronato Anmil a rischio chiusura

Sabato 30 Dicembre 2023 di Marco Scarazzatti
Foto di Mabel Amber, da Pixabay

ROVIGO - «Ben 600 famiglie sono senza stipendio da mesi e rischiano il posto di lavoro.

Questo a causa dei soliti ritardi burocratici, che si protraggono da oramai sette anni». A lanciare l'allarme è il presidente territoriale di Anmil, Luciano Serafin. «È inaccettabile, per un Paese civile, mettere in ginocchio un'associazione storica e di grande valore sociale come la nostra - rimarca Serafin -. Così come è vergognosa la mancata risposta del Ministero del Lavoro, sui ritardi nel pagamento delle somme dovute al patronato, costituito nel 2011 per dare maggior supporto alla categoria delle vittime del lavoro. Ritardi ingiustificabili, avvicendamenti di dirigenti inadeguati in posti strategici e la mancanza di volontà a rispettare il patto tra lo Stato e i patronati, ci vedono ingiustamente danneggiati dalla pubblica amministrazione. Anmil Rovigo raccoglie oltre 700 associati, degli oltre 250mila iscritti a livello nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, a causa del mancato pagamento del saldo del corrispettivo dovuto ai patronati, per l'attività svolta nel 2016. Un'assurdità, considerando che sono trascorsi ben sette anni dalla chiusura delle relative attività, costringendo le oltre 600 famiglie degli operatori, che sono nelle nostre sedi, nella più totale incertezza sullo stipendio di dicembre e sulla tredicesima che non abbiamo potuto loro riconoscere».


MANCATI RECUPERI
Vengono chieste spiegazioni sul come mai non sia stato ancora fatto nulla, per recuperare le ingenti somme accreditate erroneamente in eccesso ad alcuni patronati, che ammontano ad oltre 20 milioni di euro. «A noi i mancati importi sono diventati debiti a cui, nonostante siano certificati, neppure le banche intendono più far fronte al rinnovo dei mutui di cui stiamo sostenendo ulteriori considerevoli danni in termini di interessi».
Luciano Serafin sottolinea che su questa vicenda è stato chiesto il sostegno di numerosi parlamentari, che hanno dato la loro disponibilità per sbloccare questa incresciosa situazione. «Alcuni di loro sono intervenuti, on line, nel corso dei lavori del nostro Consiglio nazionale, svoltosi il 15 dicembre, promettendo la presentazione di interrogazioni parlamentari, Molti altri sono stati i deputati e senatori, anche del nostro territorio, che si sono interessati alla questione, attivandosi direttamente nei confronti dei Ministeri interessati. Hanno chiesto chiarimenti, sui motivi dei ritardi, assicurando il pieno appoggio».


SETTE LUNGHI ANNI
È a causa dei suddetti ritardi, che sono bloccate anche le annualità successive al 2016. «In questo momento non c'è nessuno al Ministero del Lavoro, che si prenda l'impegno di erogare questi fondi. Il tutto in totale spregio della giustizia, dal momento che dopo aver fatto ricorso al Tar, che ci ha dato ragione, e due sentenze che dispongano di procedere in nostro favore all'erogazione dei saldi delle annualità 2017 e 2018. Non si ha nessuna notizia, peraltro, sia dell'anticipo del 2022 che, sommato a tutti agli altri mancati riconoscimenti, sta compromettendo la vita dell'Anmil e di tutta la sua rete, che da 80 anni è l'unica associazione che si occupa della tutela delle vittime del lavoro. Si aggiunga a tutto questo il danno economico, che ricade sui cittadini a causa della cassa integrazione a cui siamo stati costretti, a mettere tutti i nostri dipendenti da due anni».

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