All'ospedale di Rovigo tre apparecchiature di radioterapia di ultima generazione, svolta nella lotta ai tumori

Sabato 17 Febbraio 2024 di Nicola Astolfi
La presentazione delle nuove apparecchiature

ROVIGO - Prosegue il rinnovamento e potenziamento dei servizi sanitari dell’Ulss 5 con l’installazione di tre nuove apparecchiature di radioterapia e indagine diagnostica di ultima generazione, in grado di garantire alta precisione, rapidità e minore esposizione alle radiazioni.
Ieri la cerimonia di inaugurazione ha coinvolto i vertici dell’azienda sanitaria, le autorità civili e militari, il vescovo Pierantonio Pavanello e una delegazione dalla Regione guidata dagli assessori Manuela Lanzarin e Cristiano Corazzari, insieme alle consigliere Simona Bisaglia e Laura Cestari. L’investimento all’ospedale cittadino è di 5,3 milioni in totale ed è servito a installare un nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia oncologica (costo 2,3 milioni compreso l’adeguamento dei locali), e per sostituire in Radiologia la risonanza aperta da 1.2 tesla, presente dal 2012, con una risonanza magnetica da 3 tesla (costo 1,7 milioni), e in Medicina nucleare la precedente apparecchiatura con una nuova tomografia a emissione di fotone singolo. Quest’ultimo intervento, pari a 1,3 milioni, comprensivo di apparecchiatura (825mila euro) e adeguamento dei locali, è stato realizzato grazie ai fondi resi disponibili dalla Missione 6 del Pnrr, così come l’acquisto del nuovo acceleratore lineare, mentre il cambio di apparecchiatura in Radiologia è stato interamente finanziato dalla Regione.

I COMMENTI

«Il Polesine negli ultimi anni ha fatto passi molto importanti: è una sanità che cresce in programmazione, spazi, attrezzature - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin - e queste tre nuove attrezzature realizzeranno maggiore qualità nel percorso di cura. La Regione investe ogni anno circa 70 milioni in attrezzature di ultima generazione e in questo modo continua a rinnovare tutto il parco macchine. Accanto ai finanziamenti che mette a disposizione il fondo sanitario regionale, si sono aggiunti i fondi dal Pnrr e ciò evidenzia ancora una volta come la Regione sia stata in grado di intercettare e “mettere a terra” subito questi investimenti, che arricchiscono l’offerta secondo queste direttive: strutture, progettualità per il Policlinico di Padova, attrezzature e poi il tassello principale: l’investimento in personale e capitale umano con il reclutamento, l’aggiornamento e la formazione continua. Si vive un momento non semplice e la pandemia ha fatto emergere questioni che c’erano già, ma con toni nuovi. Stiamo accompagnando questi investimenti alla nuova riorganizzazione territoriale e alla richiesta notevolmente aumentata, e che si scontra con la carenza di personale che a volte non riusciamo a colmare. Su questo è in atto una riflessione nazionale».
Il direttore generale dell’Ulss 5, Patrizia Simionato, ha spiegato che «il percorso di rinnovamento tecnologico è sempre accanto all’investimento principale: l’assunzione di personale. Nel 2023 abbiamo sostenuto un costo per il personale di 173 milioni, in crescita dai 170,4 milioni del 2022».
«Nell’alveo della collaborazione tra enti territoriali, abbiamo bisogno di una continua e auspicata tensione al miglioramento», ha detto il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 5, Michele Domeneghetti, poi il presidente della Provincia, Enrico Ferrarese, ha aggiunto: «L’importante investimento ci fa sentire orgogliosamente pronti a vivere sfide. Dietro alle tecnologie c’è il fattore umano, che con queste apparecchiature potrà continuare a operare bene, come sta facendo nel nostro territorio».

LE CURE

L’acceleratore lineare Versa Hd per terapia con fotoni, installato in Radioterapia, permette di colpire in maniera molto accurata e precisa il bersaglio tumorale e con l’elevata velocità di trattamento eroga le dosi necessarie in tempi notevolmente inferiori. Sarà utilizzato prevalentemente per i trattamenti radioterapici più evoluti ipofrazionati, per la radiochirurgia e radioterapia stereotassica (per tumori molto piccoli, massimo 5 centimetri). La nuova Spect/ct in Medicina nucleare riduce i tempi per gli esami e la somministrazione di radiofarmaco, e migliora i protocolli diagnostici. La risonanza magnetica da 3 tesla, poi, permette uno studio sulle neoplasie più approfondito, per classificare e diagnosticare meglio il tumore.
 

Ultimo aggiornamento: 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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