A 18 anni la malattia porta via Bucci, vulcanico animatore della parrocchia e grande tifoso del Milan

Lascia la mamma Elisabeth Merli e il papà Stefano, presidente del consiglio locale, oltre al fratello maggiore Anthony

Venerdì 12 Gennaio 2024 di Anna Nani
Matteo Bucci a San Siro con maglietta e striscione del Milan

ARIANO NEL POLESINE - Il bel sorriso di Bucci non c’è più. Lo chiamavano così i suoi amici, col cognome, da sempre, fin da quando era un bambino che trascorreva le estati al Grest del suo paese e quando giocava a calcio. Mercoledì Ariano nel Polesine ha perso per sempre Matteo Bucci, 18 anni appena, gli ultimi vissuti combattendo contro una malattia che non gli ha lasciato scampo. Lascia la mamma Elisabeth Merli e il papà Stefano Bucci, presidente del consiglio locale, oltre al fratello maggiore Anthony, i nonni con gli zii e con i cugini e tanti, tanti amici che lo piangono.

LA PASSIONE PER IL CALCIO

Una vita portata via troppo in fretta, consumata da una sorte maligna che non ha mai scalfito quello sguardo buono e quel sorriso che rimangono nella memoria di tutti quelli che lo hanno conosciuto. Di Matteo tutti ricordano il buon cuore e l’affabilità, quel suo essere sempre disponibile, anche quando era già malato e in cura. Con la passione del calcio fin da bambino, grande tifoso del suo amato Milan che andava a vedere anche allo stadio col papà e la mamma. Aveva giocato nelle giovanili dell’Arianese nel ruolo di portiere; aveva smesso di indossare i guanti e le scarpette da calcio a causa della malattia, ma non aveva smesso di andare allo stadio a tifare i suoi amici che ancora giocavano. Studiava all’istituto “Cipriani” di Adria, suonava la batteria da quando aveva seguito il corso di percussioni all’indirizzo musicale del Turolla ed è stato naturale per lui, una volta finita la terza media, diventare animatore con la sua indole portata all’ascolto, la disponibilità e la gentilezza. Il volontariato lo aveva nel Dna, appreso dalla famiglia che da sempre è impegnata nel sociale. Faceva parte del gruppo giovani parrocchiale e dell’oratorio Noi animatamente. Partecipava alle varie attività senza risparmiarsi o tirarsi indietro, neanche dopo aver scoperto la malattia. Solo un anno fa insieme agli altri ragazzi del paese aveva collaborato con la Pro Loco alla realizzazione del “Luna park Arian ediscion” nell’ambito del Carnevale in piazza.

IL CORDOGLIO

A stringersi attorno alla famiglia del ragazzo sono l’Amministrazione comunale, la parrocchia, il Gruppo giovani, l’oratorio e la Pro Loco che hanno inondato Facebook di affettuosi messaggi. Di Matteo però non rimarranno solo i ricordi, rimarrà come segno tangibile del suo passaggio su questa terra anche quel gemellaggio che Ariano ha siglato da alcuni anni con la Fondazione Città della Speranza. E anche se quest’ultima parola, speranza, per la comunità arianese sembra essere frantumata dalla notizia della sua morte, non scomparirà mai la sua sorridente presenza. Matteo aveva tanto da dare e da dire, forse avrà cambiato forma ma rimarrà per sempre la sua sostanza, l’indimenticabile Bucci.

L’ULTIMO SALUTO

L’ultimo saluto al diciottenne sarà dato sabato, alle 15, al palazzetto dello sport di via Berlinguer. Le onoranze funebri Aguiari ieri pomeriggio hanno accompagnato il feretro alla casa funeraria Zanella dove è stata allestita la camera ardente che sarà aperta tutti i giorni fino alle 18.30 fino al ritorno a casa, ad Ariano.

Ultimo aggiornamento: 07:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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