«No ai migranti nell'ex base di Zelo». Documento unitario di 15 sindaci dell'Alto Polesine

Sabato 21 Ottobre 2023 di Marco Scarazzatti
Il documento dei sindaci approvato in consiglio comunale a Ceneselli

CENESELLI - L’Alto Polesine dice no all’ipotesi di convertire la ex base missilistica di Zelo in un centro destinato alla permanenza dei migranti in attesa del rimpatrio. Nel corso del consiglio comunale di Ceneselli, con all’ordine del giorno solo il dissenso verso il Cpr, il sindaco Angela Gazzi ha letto al numeroso pubblico intervenuto in sala consiliare, il documento sottoscritto il 6 ottobre dai suoi colleghi di Salara, Bergantino, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Melara, Ficarolo, Canda, Giacciano con Baruchella, Gaiba, Trecenta, Stienta, Occhiobello, Badia Polesine e Calto. In totale 15 Comuni, tutti uniti. Anche se mancano i sì di altre amministrazioni, comunque vicine alla ex base di Zelo. Tra questi Bagnolo di Po, Canaro, Castelguglielmo, San Bellino, Fiesso Umbertiano e Lendinara.
 

IL DOCUMENTO
«Pienamente coscienti della grave e contingente emergenza che riguarda l’accoglienza di una inattesa e incontrollata ondata migratoria, riteniamo che il sito non possa essere preso in considerazione per svariati motivi, primo fra tutti le condizioni fatiscenti in cui versa. La base di Zelo, abbandonata dagli anni Novanta, per poter essere utilizzata, necessiterebbe infatti di lavori di ristrutturazione, oltremodo costosi e che richiederebbero molto tempo per la loro realizzazione. È quindi evidente che la struttura sarebbe utilizzabile soltanto dopo un risanamento a lungo termine, che rende questa soluzione, oltre che difficilmente percorribile e antieconomica, anche inutile nell’affrontare la contingente emergenza che richiede invece tempi rapidi».
Nel documento redatto dai sindaci vengono poi illustrati tutti gli aspetti negativi di un eventuale Cpr a Zelo. «La posizione geografica sfavorevole. Se Ceneselli dovesse essere preso come punto di partenza per un rimpatrio, va tenuto conto che il paese dista 80 chilometri dagli aeroporti più vicini: Venezia, Verona e Bologna, non è collegata ai terminal in modo diretto e non è servito dalla ferrovia, distante dieci chilometri, dalla quale comunque sono assicurati solo alcuni collegamenti locali.

Pure il collegamento autostradale risulta difficoltoso, essendo il casello più vicino a Villamarzana od Occhiobello, distanti non meno di venti chilometri».

CESSIONE IN BALLO
Un altro aspetto emerso durante il consiglio convocato con urgenza, è quello relativo al fatto che ci sarebbe l’interesse da parte di un imprenditore nell’investire sull’area dell’ex base militare. «Si tratta di un’opportunita’ di sviluppo economico troppo importante per Ceneselli, ma anche per i Comuni limitrofi - ha aggiunto Gazzi - il nostro è un territorio che non può permettersi di lasciarsi sfuggire certe occasioni. Va poi evidenziato il fatto che le forze dell’ordine presenti nei nostri paesi sono sotto organico da molto tempo. Facciamo già i conti ogni giorno con un gran numero di immigrati accolti nelle nostre zone. Vedere ingenti fondi pubblici destinati a una struttura per il rimpatrio, quando non si vede nessuna volontà di migliorare le condizioni della ex base, non è facilmente spiegabile al cittadino, il quale si chiederà perché non investire per migliorare i servizi della comunità». Pur sapendo che non esiste ancora una comunicazione e una decisione ufficiale sulla questione, si sa solo che è in atto un controllo delle basi militari abbandonate da utilizzare come Cpr, i 15 sindaci hanno messo nero su bianco la contrarietà alla ricostruzione della ex base di Zelo come sede di accoglienza per immigrati, impegnandosi a manifestare il dissenso in tutte le sedi istituzionali. In tutti i consigli comunali verrà approvato l’atto, inoltrando poi la relativa delibera nelle sedi di competenza. Dopo il voto unanime e l’applauso del pubblico, quest’ultimo ha fatto qualche domanda per essere ulteriormente rassicurato.
 

Ultimo aggiornamento: 09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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