ROVIGO - Dopo mesi di siccità, la pioggia è arrivata.
GLI INTERVENTI
Complessivamente, fra la notte e le prime ore della mattina di ieri, i pompieri hanno eseguito più di 30 interventi per allagamenti, soprattutto di garage e scantinati, ma anche di assistenza a persone in difficoltà, oltre che per problemi creati dalle raffiche di vento della notte, come alberi abbattuti e tetti pericolanti, impiegando tre squadre del distaccamento di Castelmassa e della centrale di Rovigo, coordinate da un funzionario, supportate anche da varie squadre di volontari della Protezione civile. A Giacciano con Baruchella è stato necessario l'utilizzo delle idrovore per liberare una strada allagata che impediva l'accesso a un'azienda agricola.
Le idrovore sono state in funzione anche tutta la mattina a Salara. Il sindaco Lucia Ghiotti già all'alba ha effettuato un giro di ricognizione per tutto il paese insieme alla Protezione civile, perché diverse famiglie avevano effettuato segnalazioni ai vigili del fuoco. Vista la situazione ha deciso precauzionalmente anche la chiusura delle scuole, viste le difficoltà alla circolazione in parte del territorio comunale, come nelle vie Coati e Caselle, completamente allagate, con la sospensione del servizio di scuolabus. «Dai rilievi e dagli interventi della Protezione civile e del Consorzio di bonifica - ha poi spiegato - le fognature non ricevono perché i canali sono pieni. Le idrovore della Bonifica sono in funzione dalla notte con grandi difficoltà per l'eccezionale caduta di pioggia. Bisogna attendere che l'acqua defluisca».
Fortunatamente non si sono verificati i disastri che una settimana fa hanno invece segnato l'Emilia Romagna, in particolare la zona di Imola dove, fra l'altro, è ancora operativo un gruppo di volontari polesani della Protezione civile, ma comunque qualche danno si è registrato. E anche per l'agricoltura, questo eccesso di acqua rischia di provocare conseguenze. Proprio l'agricoltura che tanto sperava nella pioggia. Troppa grazia Sant'Antonio, verrebbe da dire. Perché sì la terra è stata dissetata dall'arsura perdurante, ma l'eccesso di precipitazioni, unito proprio alla pregressa perdurante siccità, che ha reso più impermeabili i suoli, quindi meno in grado di assorbire la pioggia battente, ha fatto sì che l'acqua, invece di una benedizione, si sia quasi trasformata, per più di un coltivatore, in una maledizione.
L'ACQUA CADUTA
I numeri, comunque, sono impressionanti. Dalle prime ore di mercoledì, attorno alle 3 di notte, è piovuto ininterrottamente, con un picco all'ora di pranzo e poi, ancora, la notte. In 36 ore a Trecenta sono caduti ben 160 millimetri di pioggia, secondo le registrazioni dell'Arpav alle 15 di ieri. A Badia, forse, perfino di più. A San Bellino 120, a Sant'Apollinare 94. Per avere un'idea di questi valori, da ottobre a dicembre scorsi la centralina Arpav di Concadirame ha misurato 154 millimetri di precipitazioni in tre mesi, mentre da gennaio ad aprile, 149. E l'anno scorso, fra ottobre 2021 e aprile 2022, la pioggia caduta a Rovigo in sette mesi era stata appena 180 millimetri. Quindi, in poche ore la pioggia di mesi e mesi.