Finito il restauro del palazzo, non si trovano più le lapidi dei caduti della Grande Guerra

Domenica 12 Giugno 2022 di Elisa Barion
Una vecchia immagine d'archivio delle lapidi scomparse

ROVIGO - I lavori del cantiere che ha rimesso a nuovo Palazzo Moroni di via Marconi, ex scuola media Riccoboni ed ex sede del Cur, stanno per volgere al termine, ma delle due lapidi ai Caduti della Prima guerra mondiale che campeggiavano sulla facciata dell’edificio comunale che diventerà, dal prossimo autunno, la nuova sede dei Servizi sociali e del Comando di Polizia locale, non c’è traccia.
La ricerca avviata dall’assessore al Patrimonio Giuseppe Favaretto non ha avuto, infatti, esito positivo: i due pezzi storici, scomparsi da ormai 15 anni, sono stati cercati a lungo e ovunque, ma niente da fare: delle lapidi non c’è traccia.

L’ASSESSORE

È lo stesso Favaretto a raccontare come, da mesi, abbia eseguito personalmente il compito. «Ho svolto diverse ricerche tecniche, attraverso gli uffici comunali - racconta - ma quando queste non hanno portato ad alcun risultato, ho intrapreso una ricerca a memoria d’uomo, rivolgendomi ai tecnici che erano in forze all’amministrazione agli inizi del 2000, come per esempio all’ingegnere Piva, al tempo capo della divisione Fabbricati del Comune, ma le lapidi sembrano siano irreperibili».
Favaretto, comunque non demorde e assicura: «Confermo il mio impegno per arrivare a trovare le opere originali, ma a ogni modo, se proprio la ricerca non dovesse produrre risultati, ho le foto dettagliate e mi impegno a farle rifare per poi collocarle in un posto adeguato che assicuri loro la giusta visibilità».

L’INTERPELLANZA

Il caso delle lapidi che fino al 2007 si trovavano affisse sulla facciata dell’ex Riccoboni e poi sono scomparse, era stato di nuovo sollevato a fine gennaio dal consigliere comunale Antonio Rossini (lista Gambardella) attraverso una interpellanza con la quale chiedeva alla giunta di far luce sulla vicenda: «Continua il grido di attenzione lanciato verso fine 2021 dallo storico e scrittore polesano Claudio Modena - ha scritto Rossini - in merito alla sparizione, dall’anno 2007, delle lapidi presenti sulla facciata di Palazzo Moroni, di proprietà comunale e già sede del Cur di Rovigo. Le ricerche effettuate nel 2014 per cercare di ritrovare le lapidi o quanto meno di individuare i nomi dei caduti ivi impressi, sembra non abbiano dato alcun esito».
In quell’interpellanza Rossini era andato giù duro contro l’amministrazione per poi chiedere alla giunta di far luce «in tempi rapidi e una volta per tutte su questa tristissima vicenda, arrivando al riposizionamento delle lapidi o quantomeno di individuare i nomi dei caduti ivi impressi riportandoli scritto nel marmo nel suo posto originario, il tutto con una significativa cerimonia che renda il giusto tributo a questi caduti».
Ricevuta l’interpellanza, a Palazzo Nodari si sono subito messe in moto le ricerche e poco più di un mese dopo, a inizio marzo, Favaretto aveva spiegato che «l’ipotesi è che le lapidi possano essere state collocate in un deposito comunale. Per questo ho dato mandato agli uffici di eseguire un’approfondita ricerca in modo che possano essere reperite». Ricerca checome detto. non ha dato i risultati sperati.
 

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