Il Polesine è la quattordicesima provincia più inquinata dell'Europa

Lunedì 18 Settembre 2023 di Francesco Campi
Il traffico e il riscaldamento sono tra le principali fonti di emissione di polveri sottili

ROVIGO - Il Polesine svetta in Europa. Quattordicesima fra tutte le province dell’Unione europea. Una posizione altissima. Peccato che non sia purissima, perché si tratta della classifica delle aree più inquinate d’Europa per quanto riguarda il Pm 2,5, il particolato fine. Come spiega l’Arpav, «il particolato Pm 2,5 è costituito dalla frazione delle polveri di diametro aerodinamico inferiore a 2,5 micrometri, tale parametro ha acquisito, negli ultimi anni, una notevole importanza nella valutazione della qualità dell’aria, soprattutto in relazione agli aspetti sanitari legati a questa frazione di aerosol, in grado di giungere fino al tratto inferiore dell’apparato respiratorio (trachea e polmoni)».
Un tema di stretta attualità, visto che mercoledì scorso il Parlamento europeo ha approvato la proposta emendativa della nuova Direttiva sulla qualità dell’aria varata dalla Commissione europea a ottobre scorso.

Una proposta che mira a introdurre valori limiti ancora più stringenti per i principali inquinanti, fra i quali i particolati Pm 2,5 e Pm 10, sulla base delle nuove linee guida del 2021 dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che ha abbassato da 10 a 5 microgrammi il livello massimo del Pm 2,5 che non andrebbe superato in un anno e da 20 a 15 la media annua del Pm 10, con le soglie giornaliere da non oltrepassare abbassate rispettivamente da 20 a 15 microgrammi e da 50 a 45 microgrammi.

ARIA SOFFOCANTE
Per quanto riguarda il Pm 10, i livelli di attenzione sono alti da tempo con Rovigo che da quando sono state attivate le misurazioni, ha sempre superato i 35 giorni di superamento del limite dei 50 microgrammi per metro cubo: l’anno scorso sono stati 65, nel 2021 erano state 53, nel 2020 addirittura 83. Per ora si è a 26, ma sono proprio gli ultimi mesi dell’anno quelli con i valori più alti, anche per effetto della componente riscaldamento domestico che è particolarmente impattante. La media annuale del Pm 10, invece, l’anno scorso è stata di 32 microgrammi per metro cubo, l’undicesimo valore più alto in Italia, ma al di sotto della soglia fissata al momento a 40 microgrammi. Lontanissima da quella auspicata dall’Oms di 15. A Rovigo, il valore è più che doppio. Peggio va, però, sul fronte del Pm 2,5. Il valore medio annuale registrato dalla centralina Arpav di largo Martiri è stato nel 2022 di 23 microgrammi per metro cubo, il più alto del Veneto insieme a Padova, Vicenza e Venezia, che seppur al di sotto del valore limite attualmente stabilito in 25 microgrammi, è oltre il quadruplo di quello indicato dall’Oms a protezione della salute. Nella proposta del Parlamento europeo, si punta a far entrare in vigore le soglie limite indicate dall’Oms per il Pm 2,5 già dal 2035, mentre dal 2030, che è più vicino di quanto sembri, il valore medio annuo da rispettare per il Pm 2,5 sarà di 10 microgrammi per metro cubo, ben al di sotto dell’attuale valore polesano, mentre quello giornaliero, da non superare più di 18 volte l’anno, di 25 grammi per metro cubo. Per il Pm 10, invece, dal 2030 il valore da non superare più di 18 volte l’anno, quindi praticamente la metà degli attuali 35 sforamenti concessi, sarà di 45 microgrammi per metro cubo, mentre la media annua dovrà stare sotto ai 20 microgrammi per metro cubo.
Rovigo e il Polesine sono ben lontani da questi obiettivi di salute. Secondo una ricerca sull’inquinamento da Pm 2,5 di European data journalism network, cui ha partecipato anche Openpolis, sono tutte italiane le province più inquinate dell’Europa e 10 milioni di italiani respirano aria “pesante”. Nelle prime 13 posizioni, quattro province lombarde, cinque venete e quattro polacche: Milano con 21,2 microgrammi medi l’anno, Monza e Cremona con 21,1, Lodi con 20,6, Mantova con 20,4, Padova con 20,2, Verona con 19,4, Cracovia e Katowice con 19,1, Vicenza con 18,1, Tychy con 17,5, Rybnik e Treviso con 17,3 e Rovigo con 17,2. Per capirsi, Atene e Zagabria sono a 14,6 microgrammi medi annui, Praga a 12,4, Parigi a 11,3, Roma a 10,4, Berlino a 10,2, Madrid a 8,4. Insomma “meglio” delle grandi capitali europee. Ma non per la nostra salute.

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