ROVIGO - Dal 15 ottobre per i lavoratori del settore pubblico e privato scatterà l’obbligo del green pass per recarsi sul posto di lavoro. Il dipendente senza certificato verrà considerato assente ingiustificato e sospeso fino alla presentazione del lasciapassare, anche se senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.
IL NODO SOSTITUTI
Il problema che si trovano ad affrontare in queste ore le aziende è la sostituzione dei dipendenti no vax che verranno sospesi dal lavoro almeno fino al 31 dicembre. «La difficoltà nella sostituzione del personale che ricopre ruoli chiave all’interno dell’azienda, frutto di anni di formazione, è il problema maggiore - conferma il vicepresidente di Confindustria - siamo in attesa della decisone del Governo sull’obbligatorietà del pass per chi lavora in smart. In caso affermativo non sarà possibile fare lavorare queste figure nemmeno da casa».
La speranza è che da qui al 15 ottobre ci sia una diminuzione dei lavoratori irriducibili sul fronte della profilassi. Per le aziende c’è poi il problema, non da poco, dei costi per l’organizzazione delle verifiche e delle eventuali contestazioni. «Chiederemo al Governo che i costi a carico delle imprese vengano in parte riassorbiti - riprende Armenio - non possiamo non essere soddisfatti dell’obbligatorietà. Le imprese, nei prossimi mesi, non corrono il rischio di chiudere ancora. La ripresa si fa sentire in modo trasversale anche in Polesine, dove i posti di lavoro sono in crescita. Una nuova ondata di Covid sarebbe peggio».
Favorevole al pass per i lavoratori anche il presidente di Confartigianato Polesine, Marco Campion. «Gli artigiani del territorio hanno pagato un caro prezzo a causa della pandemia, molte aziende hanno chiuso e la crisi economica ha ancora strascichi importanti». E sul fronte dei disagi legati al lavoratori no vax, evidenzia che «secondo una prima stima che abbiamo fatto in Polesine, sono pochi gli artigiani non vaccinati. In questo settore il 92% ha già il pass proprio perché non vedevano l’ora di ripartire senza stop. Per quei pochi no vax scatterà la sostituzione, come da decreto. Certo, il rischio è di rallentamenti legati alla formazione che dovranno acquisire, ma l’importante ora non fermarsi».
ARTIGIANI IN CASA
Chi controllerà il pass dell’idraulico, dell’elettricista o del falegname che si reca al domicilio del cliente? «Secondo il decreto, anche l’abitazione è considerata un luogo di lavoro e quindi la certificazione è richiesta e dovrà chiederla chi fa entrare i lavoratori in casa».
Chi controlla poi chi deve controllare? «È probabilmente un buco normativo - commenta Campion - chiederemo di fare chiarezza anche sulle modalità delle verifiche all’artigiano che opera in abitazioni».