Scoperta a Frattesina la più antica fornace d'Europa: ha oltre 3.000 anni

Domenica 1 Ottobre 2023 di Marco Scarazzatti
A Frattesina è venuta alla luce una fornacetta del X sec. avanti Cristo

ROVIGOFrattesina non smette di stupire, restituendo agli archeologi nuovi incredibili ritrovamenti. Ieri pomeriggio l’annuncio che lì, prima ancora che nel resto d’Europa, si produceva il vetro. Lo si può dedurre dalla scoperta di una fornacetta datata XI-X secolo a.C, che diventa la più antica mai scoperta in Europa e a nord dell’Egitto. Il nome di Frattesina, peraltro, viene sempre fatto nel corso del Venice glass week” che da sette anni si svolge a Venezia.
Le novità non finiscono qui. A illustrarle è stato Paolo Bellintani, davanti a un numeroso pubblico di visitatori giunti da ogni parte del Polesine in occasione della giornata organizzata da Italia Nostra per gli gli scavi archeologici di Frattesina e Villamarzana la cui campagna, iniziata il 28 agosto, durerà fino a venerdì per poi riprendere nella primavera prossima. A Fratta, considerato il più importante sito europeo dell’età protovillanoviana, si è iniziato con la visita ai due piani del museo nazionale archeologico, seguita da quella agli affreschi di villa Badoer. Dopo la pausa pranzo ci sè spostati in via Palladio 1026 per vedere da vicino come stanno lavorando gli archeologi. Il tutto è inserito all’interno del progetto “Prima Europa. La Protostoria del Polesine”, coordinato dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza, finanziato dalla Fondazione Cariparo, dove sono impegnati La Sapienza università di Roma con il Dipartimento di Scienze dell’antichità e il Centro polesano di studi storici archeologici ed etnografici di Rovigo.

L’ESPERTO

«il progetto riguarda tre siti protostorici polesani molto importanti: Fratta, Villamarzana e Campestrin di Grignano - sottolinea Bellintani, presidente del Cpssae e funzionario della Soprintendenza del Trentino - abbiamo trovato due importanti strutture abitative, due grandi capanne coeve, tra XI e X secolo a.C., 12 metri di lunghezza per 8 metri di larghezza, più altre strutture non ancora ben identificate nella funzione, ma probabilmente erano del campo artigianale. Lungo le sponde di un antico canale, che tagliava l’abitato di Frattesina in senso est-ovest, abbiamo rinvenuto una fornacetta, di tipo pirotecnologico quali per esempio metallurgia o vetro: per questo sta facendo le analisi l’università di Padova, grazie alla professoressa Angelini. In teoria dovrebbe essere l’ultima campagna di scavi del 2023, prima delle conclusioni delle analisi dette, poi faremo il possibile per riaprire gli scavi. Quest’anno sono state fatte importanti scoperte soprattutto dal vista scientifico e della valorizzazione. In particolar modo a livello degli edifici abitativi e quella della fornacina, che ci dirà le eccezionali attività artigianali (metallurgia, lavorazione dell’ambra, dell’avorio e del vetro, e uova di struzzo) dell’abitato di questo sito oramai sempre più famoso a livello europeo».
La fornacetta, di cui è ben conservata la parte posteriore absidata, è oggetto di indagini archeometriche sul terreno che contiene, che permetteranno di capirne l’utilizzo. Nella vicina Villamarzana è stato ritrovato un altro reperto degno di nota: si tratta di un’immanicatura in palco di cervo. I musei nazionale di Fratta e civico dei Grandi fiumi di Rovigo si andranno così ad arricchire di nuovi reperti archeologici da esporre nelle varie sale.
Tanti gli appassionati di archeologia e storia che non hanno voluto mancare a questa iniziativa. Anche gli alunni delle scuole di Fratta, Costa e Villamarzana hanno presenziato agli scavi in queste giornate aperte.
 

Ultimo aggiornamento: 14:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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