Fiera d'ottobre a rischio: tra restrizioni, costi e green pass sta diventando una "missione impossibile"

Mercoledì 1 Settembre 2021 di Roberta Merlin
La Fiera d'ottobre del 2019

ROVIGO - Troppi ostacoli, l’ipotesi di realizzare la Fiera d’ottobre sembra davvero una missione impossibile per l’amministrazione comunale. Il sindaco Edoardo Gaffeo nei giorni scorsi aveva annunciato l’intenzione di non rinunciare, per il secondo anno consecutivo, al tradizionale evento che porta in centro decine di migliaia di persone, con importanti benefici anche per il commercio del centro. L’organizzazione della fiera affidata al Cofipo, ogni giorno che passa incontra un nuovo ostacolo.
Ieri è emerso che la necessità di confinare le bancarelle transennando l’area dove si svolgerà la fiera, porterà a un inevitabile disagio per chi vive e lavora in centro. Secondo le regole anti Covid in vigore, l’area dovrà essere circoscritta e ci si potrà accedere solo da varchi con tanto di steward per la verifica del green pass. Già questo è un nodo organizzativo non da poco, poi si aggiunge il problema dell’entrata all’interno del perimetro della fiera dei residenti e dei lavoratori non vaccinati. La norma, infatti, parla chiaro: senza il passaporto verde non possono entrare, anche se vi abitano. La ratio dell’obbligo di green pass per le fiere è proprio quello di evitare, in caso di un’alta concentrazione di persone, il contatto tra vaccinati, o comunque tamponati e possibili infetti. Residenti e lavoratori delle attività dei centro potrebbero dunque essere respinti ai varchi se privi del codice Qr.

IPOTESI COMPLICATE

Una soluzione al vaglio è dunque quella di transennare le due piazze formando delle isole accessibili esclusivamente dai varchi e previo esibizione del lasciapassare. A essere transennati, però, dovrebbero essere anche i portici, per creare dei varchi di accesso dalle piazze a corso del Popolo, dove dovrebbero essere dislocate il resto delle bancarelle. Secondo queste soluzioni, però, sarebbero alti i disagi per chi risiede e lavora in centro che per circolare dovrebbero comunque esibire il green pass.
Tutto ciò senza contare l’enorme costo dell’affitto di una grande quantità di transenne per il centro storico e il personale necessario per la verifica della documentazione.
Non da poco, poi, il problema dei plateatici dei locali: secondo il regolamento comunale, infatti, dovrebbero essere tolti se d’intralcio alle bancarelle, una soluzione impensabile dal momento che per i bar sono indispensabili per accogliere anche i clienti senza green pass. Avventori che però, stando alle ultime regole, non possono stare all’interno dell’area della fiera, pertanto questi dovrebbero essere tenuti fuori dalle aree riservate, dunque con le transenne che correrebbero lungo i perimetri dei plateatici per poi tornare nei portici.
Insomma, la fiera al tempo del Covid si presenta davvero come una patata bollente. Organizzazione e costi graverebbero poi sulle spalle del Cofipo, organizzatore dell’evento che avrebbe già avanzato all’amministrazione la richiesta di qualche fondo aggiuntivo per fare fronte alle spese relative alla sicurezza sanitaria.
Di difficile gestione anche le bancarelle che solitamente trovano posto nella zona del Luna park in viale Porta Adige. Anche la 539. edizione della Fiera d’ottobre potrebbe dunque saltare a causa delle rigide restrizioni anti Covid.
«Entro due settimane - ha spiegato il sindaco Edoardo Gaffeo - decideremo se fare o meno la Fiera. Le problematiche che si sono presentate durante l’organizzazione assieme al Cofipo sono in effetti molteplici. È infatti necessario, prima di tutto, conoscere con certezza il numero delle bancarelle che hanno intenzione di partecipare al fine di organizzare spazi e eventuali varchi. Secondo le prime verifiche effettuati dal gestore dell’evento molti operatori si sono, per varie ragioni, tirati indietro. Il numero dei bancarelle sarà di conseguenza ridotto. Ma ovviamente dovrà raggiungere un numero tale da permettere lo svolgimento della consueta fiera».
Sono una quarantina, precisa Giancarlo Zanella del Consorzio fieristico, gli ambulanti che hanno detto no o che non avrebbero potuto esserci per inadempienze relative ai posteggi. «Diversi ci hanno inoltre avvisato che a causa della crisi innescata dal Covid, hanno cessato l’attività». Secondo però la previsione del Cofipo, anche nel caso della presenza effettiva di meno di 200 bancarelle, il piano della fiera dovrà essere disegnato e pensato per ben 240 operatori.
 

Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 09:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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