Focolaio a Ficarolo, sono 26 i casi di contagio agli Istituti polesani

Lunedì 20 Aprile 2020 di Francesco Campi
Gli Istituti Polesani a Ficarolo
ROVIGO Dopo due giorni senza comunicazioni di morti dovute al Coronavirus, ecco che ieri l’annuncio è stato doppio, perché due sono stati i decessi, entrambi nel pomeriggio di sabato, insieme a un solo caso di contagio “territoriale”, di un 40enne straniero residente in Alto Polesine e ricoverato all’ospedale di Legnago, nonché di ben 26 nuovi riscontri di positività fra ospiti e dipendenti degli Istituti polesani di Ficarolo, dove la dimensione del contagio a questo punto configura la situazione come quella di un vero e proprio focolaio.
RISCHI ANCORA ALTI
Nonostante la voglia di normalità che spinge ad anelare riaperture di attività, incontri e uscite di casa senza limiti, il quadro complessivo, anche nel Polesine, che rispetto al resto del Veneto si conferma la provincia meno colpita, è ancora molto distante dalla normalità. Ben 27 nuovi casi di positività e due morti, infatti, non è un bilancio leggero. In totale il numero dei polesani risultati positivi al virus dall’inizio dell’epidemia è pari a 337, mentre il totale dei tamponi che sono stati eseguiti, compresi quelli plurimi agli stessi soggetti, ha superato quota 10mila, 10.011. Ben sette le nuove guarigioni accertate, con il totale che arriva a 84. Le persone attualmente in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, fra contatti di casi positivi e casi positivi accertati, sono 560. Sono, invece, 45 le persone attualmente ricoverate, tutte all’ospedale Covid di Trecenta, di questi sette in Terapia intensiva. Nel drammatico conteggio dei decessi, invece, sono 23 i residenti in Polesine che si sono spenti, ai quali si aggiungono i due residenti in provincia di Padova morti nelle strutture polesane e i due polesani, sempre morti a causa del Coronavirus, residenti a Cento e a Merlara.
LA PRIMA VITTIMA
Aveva 91 anni Milena Ferrari, rodigina, che era da qualche tempo ospite dell’Iras e che il 16 marzo era stata ricoverata in Malattie infettive. Aveva avuto un riscontro di negatività dal tampone e alla luce del suo precario quadro clinico, con gravi patologie, era stata trasferita nel reparto di Geriatria, proprio quello che è stato teatro del focolaio interno all’ospedale di Rovigo. La 91enne era proprio nel gruppo dei pazienti che era risultato positiva il 7 aprile, quando il numero di contagiati aveva iniziato a crescere, ed era stata quindi trasferita all’ospedale Covid di Trecenta, dove poi è sopraggiunta la morte. Si tratta della settima morte, fra i pazienti che al 31 marzo erano ricoverati in Geriatria, associata al Coronavirus dopo quelle di Mara Torruti, 72 anni, Giuseppa Furini, 85 anni, Favilla Gallo, 86 anni, Giuseppe Zanirato, 95 anni, Rolando Carboni, 73 anni, e Armando Marcomin, 85 anni. In tutto, sono risultati contagiati 26 pazienti su 36 che erano ricoverati, con quelli positivi spostati a Trecenta e quelli negativi trasferiti in un’altra area “pulita” sempre all’interno dell’ospedale di Rovigo dove resteranno per una finestra di 14 giorni per evitare l’insorgenza di sintomi, pur con tampone negativo. Fra quanti lavorano nel reparto, invece, su un totale di 49 fra medici, infermieri e Oss, sono 19 i casi di positività, undici infermieri e otto Oss. Esattamente la metà del totale dei 38 riscontri di positività fra tutto il personale dell’Ulss Polesana, compresi i dipendenti delle ditte esterne che lavorano all’interno della struttura, emersi dai circa duemila tamponi di screening. Nel complesso del personale ospedaliero, il tasso di contagio è pari a circa il 2%.
L’ALTRO DECESSO
Sabato si è spenta anche Maria Lucia Bazzani, 73 anni, di Ficarolo, che aveva lavorato a lungo nella ditta che esegue le pulizie anche all’interno del municipio. Una donna conosciuta e benvoluta, con un quadro clinico già fragile. Aveva avuto un contatto con un caso positivo in ambito familiare ed era stata ricoverata in Malattie infettive il primo di aprile in gravi condizioni, venendo trasferita l’indomani in Terapia intensiva al San Luca. Anche il marito è attualmente ricoverato al San Luca, mentre la figlia, a sua volta positiva, è in isolamento domiciliare. Il genero, invece, è stato dimesso, mentre l’unica non contagiata è risultata la nipote, che proprio ieri ha compiuto 18 anni.
Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 15:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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