Adriano ucciso dal Covid: era stato in Geriatria. Sono 24 i morti polesani

Martedì 21 Aprile 2020 di Francesco Campi
Gli Istituti Polesani di Ficarolo
ROVIGO Un’altra persona piegata dal virus, un altro anziano che era ricoverato nel reparto di Geriatria. E il numero di contagiati all’interno degli Istituti Polesani di Ficarolo che schizza verso l’alto, compiendo un balzo di altri 20 nuovi riscontri di positività. Ai quali si sommano, nel bilancio di una giornata ancora delicata sul fronte del Coronavirus, gli ulteriori riscontri di positività di un altro operatore della Geriatria e di un 58enne altopolesano che era in isolamento per il contatto con un caso positivo e che sabato ha presentato sintomi pesanti tanto da portare al suo ricovero in Malattie infettive, con il riscontro di positività del tampone. Con i 22 nuovi casi di positività emersi ieri il numero complessivo dei residenti in Polesine contagiati dal Coronavirus arriva a 359. I ricoverati, alle 15 di ieri erano 46, tutti a Trecenta, 25 in Area medica Covid, 14 in Terapia semintensiva respiratoria e 7 in Terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare, fra positivi e “sospetti”, sono 576. Un elemento positivo arriva, oltre che dai 3 bambini nati in Polesine nelle ultime 24 ore, anche dalle 4 nuove guarigioni, che fanno salire il totale a 88. Il numero di tamponi eseguiti in Polesine, ha raggiunto quota 10.147, anche se, per via dei tamponi multipli alle stesse persone, i soggetti che sono stati sottoposti a test sono in tutto 7.816.
NUOVO DECESSO
Il numero più doloroso è quello dei decessi. Ieri a spegnersi è stato Adriano Prete, 83 anni, di Rovigo. È arrivato il 29 marzo al pronto soccorso, era affetto anche da un’altra grave patologia ed è per questo che, quando l’esito del tampone aveva attestato la sua negatività, era stato ricoverato in Geriatria. Il 7 aprile, però, il responso del tampone aveva dato esito positivo ed era stato quindi trasferito a Trecenta, dove si è arreso ieri mattina. La sua morte è la 24esima fra I residenti in Polesine, alle quali vanno aggiunte anche quella dei due pazienti padovani ricoverati qui, nonché quelle dei due polesani residenti a Cento e Merlara. Quasi un terzo dei decessi, ben 8, è riferibile al focolaio di Geriatria, trattandosi di anziani che al 31 marzo erano ricoverati in quel reparto, travolto dal contagio. Ed in quel reparto lavora anche l’operatore sociosanitario la cui positività è emersa ieri, un 49enne di Rovigo che si trovava in isolamento da ben venti giorni, ovvero dal primo di aprile, tanto da far sorgere qualche dubbio sul fatto che il contagio possa essere riferibile con certezza al focolaio del reparto. Anche se, come ormai già emerso in più di un caso, i tempi di incubazione del virus possono essere anche più lunghi dei “canonici” 14 giorni. In ogni caso, si tratta del 39esimo lavoratore della sanità polesana colpito dal virus, il ventesimo del reparto di Geriatria, dove sono risultati contagiati 11 infermieri e 9 Oss su un totale di 49 operatori.
IL FOCOLAIO
Fra i pazienti del reparto, invece, le positività accertate sono state 26 su 36 ricoverati totali. I 10 degenti attualmente negativi al tampone sono stati trasferiti in un’altra area dell’ospedale ed il quinto piano, dove si trova il reparto di Geriatria, è al momento vuoto, in attesa del completamento della sanificazione.
Ultimo aggiornamento: 16:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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