Sfida incandescente in Fratelli d’Italia. Forza Italia procede unito

Domenica l’atteso congresso del partito di Giorgia Meloni con due gruppi opposti

Lunedì 27 Novembre 2023 di Francesco Campi
Sfida incandescente in Fratelli d’Italia. Forza Italia procede unito

ROVIGO - Le grandi manovre per Palazzo Nodari sono sempre più nel vivo. Ancora non c’è la certezza della data, perché non è stato ufficializzato un “election day” con le elezioni europee, per le quali la data, invece, è quella del 9 giugno, ma i movimenti dietro le quinte si fanno sentire. E potrebbero diventare ancora più rumorosi dalla prossima settimana, dopo il congresso provinciale di Fratelli d’Italia che sembra essere uno snodo fondamentale di tutta l’evoluzione futura. Perché il nuovo segretario Fdi sarà il mazziere delle candidature del centrodestra.
 

I PRIMI “CANDIDATI”
Per Rovigo qualcuno si è già proposto, come l’avvocato Lorenzo Pavanello, qualcuno scalpita, come il già sottosegretario Luca Bellotti. Qualcuno avanza il nome di Valeria Cittadin, sindacalista Cisl e preside, qualcun altro quello di Giampietro Berti, presidente dell’Ordine degli avvocati. C’è poi chi guarda al delegato del Coni Lucio Taschin e chi invece al noto medico Emilio Ramazzina, che già cinque anni fa aveva declinato un’analoga proposta, come del resto l’avvocato Monica Giordani, già vicesindaco leghista con Bruno Piva. Ma la carta con la quale si punta alla vittoria sembra ancora coperta.
 

SINDACO GAFFEO
Per ora, in campo c’è solo il sindaco uscente Edoardo Gaffeo, che ha già annunciato di puntare al secondo mandato ed è già in modalità elettorale. Tuttavia, la sua coalizione in questi cinque anni di amministrazione si è più che sfilacciata e non è chiaro quale sarà il perimetro della formazione che lo sosterrà. La divisione col Pd è netta, da anni vivono da separati in casa, e questo potrebbe portare il centrosinistra ad andare diviso alle urne, con il già deputato Gabriele Frigato che pare pronto a portare il vessillo “dem” nella corsa in solitaria. In realtà sembra una mano di poker, nella quale tutti bluffano sapendo che l’altro sta bluffando: le chances di rielezione di Gaffeo senza il Pd, più che determinante per la vittoria nel 2019, sembrano infatti scemare di parecchio, d’altra parte, però, il Pd da solo rischia addirittura numeri ad una cifra. In teoria l’attuale primo cittadino sembrerebbe voler colmare la lacuna vestendosi di nuovo civismo e puntando all’elettorato che nella scorsa tornata ha sostenuto Silvia Menon.
 

FORZA ITALIA
Un conto che rischia di non tornare, come testimonia la stessa divisione del gruppo Menon, fra chi appoggia Gaffeo, come Marco Bonvento e Mattia Milan, diventato assessore, e chi invece in consiglio si mantiene fieramente all’opposizione, come Damiano Sette e Tiziano Menon, avvistato alle cene di Fratelli d’Italia. Proprio in casa Fdi sembrano covare le tensioni maggiori, perché il congresso di domenica pare una battaglia, con un clima che ricorda le primarie Pd: chi vince, regna. Dal Pd potrebbero sommessamente insegnare che simili disfide alla vigilia di elezioni, al di là dei proclami di unità, spesso provocano fratture che indeboliscono il fronte in campagna elettorale. Da una parte c’è il coordinatore provinciale uscente, Alberto Patergnani, che può contare sull’appoggio del segretario regionale, il senatore Luca De Carlo, dell’ex assessore regionale Isi Coppola, dell’ex presidente della provincia Marco Trombini, dell’ex sottosegretario Bellotti, di Ivano Gibin, dell’ex assessore rodigino Matteo Zangirolami, dell’attuale capogruppo a Palazzo Nodari Mattia Moretto, nonché del gruppo di ex leghisti come Fabio Benetti. 
 

FRATELLI D’ITALIA DIVISI
Sull’altro fronte, Valeria Mantovan, sindaco di Porto Viro, nel 2020 nominata vicepresidente dell’assemblea nazionale di Fdi e candidata alle regionali, sostenuta fra gli altri dal senatore Bartolomeo Amidei, dal già segretario Daniele Ceccarello, dall’ex assessore di Rovigo Nello Piscopo, da Giacomo Sguotti, da Sandra Passadore, nonché dall’ex cinquestelle Mattia Maniezzo.

Da Forza Italia, con Andrea Bimbatti lanciato verso la segreteria provinciale, si lanciano appelli all’unità. Stesso discorso per la Lega, che però si trova a gestire il maldipancia per ritrovarsi dalla porta chi è uscito dalla finestra, come il gruppo di ex leghisti di Fdi. Alla finestra, invece, resta per il momento Italia viva con il neosegretario Giacomo Bovolenta, tirato per la giacchetta da più di una parte: il clima di incertezza sembra favorire i “terzopolisti”, anche perché l’unità del centrodestra non sembra granitica ed un candidato “terzo” potrebbe sparigliare le carte.

Ultimo aggiornamento: 07:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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