Daniele Gottardo, un rodigino fra i talenti della chitarra mondiale

Lunedì 9 Ottobre 2023 di Nicola Astolfi
Daniele Gottardo

Il rodigino Daniele Gottardo è un nome di punta della chitarra moderna mondiale.

Con l'ultimo suo album "Inkblot" - il terzo da solista dopo "Frenzy of ecstasy" (2010) e "Non temperato" (2014) - sta mostrando il futuro dei chitarristi-compositori. E sta raccogliendo grande attenzione dalle riviste di settore: tra queste, anche il Vintage guitar magazine, punto di riferimento e "bibbia" dei chitarristi, gli ha dedicato un'ampia intervista. Gottardo, 40 anni compiuti il 26 agosto, è riconosciuto tra i grandi innovatori della chitarra rock. Vincitore, quando aveva 26 anni, dello "Steve Vai Award" al Guitar Idol, era già stato definito dallo stesso guitar hero statunitense come il suo preferito tra i nuovi giovani chitarristi, essendo stato capace di distillare il meglio dello "shredding": in quest'unica parola, in realtà, il chitarrista e compositore rodigino ha riunito un patrimonio di diverse tecniche esecutive come tapping, legato e sweep picking, ad esempio, che interpreta con estrema attenzione all'articolazione, per esprimere al meglio le idee musicali e l'idea stessa di composizione.

TRAGUARDI IMPORTANTI
È arrivato a questi traguardi per non essersi mai fermato ai contesti stilistici che hanno ispirato le ultime generazioni della chitarra moderna. E ha fatto della personale ricerca musicale un'evoluzione continua. Partito dal rock americano, è passato dallo shred anni 80 e 90 al trarre ispirazione da chitarristi come Charlie Christian e Pat Metheney, e da sassofonisti come John Coltrane, per tornare quindi alle radici europee e ai compositori classici. In questo eclettismo a sfondo neoclassico, c'è anche l'amore dichiarato per l'istintiva musicalità di compositori come Francis Poulenc. Così, la ricerca di nuove soluzioni per espandere il proprio vocabolario musicale, si può ascoltare nei brani di "Inkblot", che mescolano abilità e originalità nel tradurre l'attitudine musicale dell'autore, e allo stesso tempo un periodo "di passaggio", vissuto superando sfide (come il trasferimento in California) e pure gli ostacoli della pandemia, che comunque non hanno fermato l'obiettivo di incidere musica originale. Musica che trae spunto anche da discipline differenti, come le arti visive, per allargare lo spettro dei colori sonori e raggiungere nuovi significati, armonici e nel contrappunto intessuto intorno, che Gottardo utilizza come arrangiamento. Pensa, così, non solo alle parti di chitarra, ma a comporre per fagotto, oboe o clarinetto: per partecipare, insomma, a un ensemble che crea "Musica da camera per chitarra moderna", suonata a otto dita con virtuosismo unico. Nei brani di "Inkblot" suona il futuro, con la chitarra rock e gli strumenti da orchestra classica, insieme su più linee melodiche. Si compone così un universo definito, eppure in espansione, per ampliare gli orizzonti chitarristici, e quelli sonori negli ascoltatori. Un futuro con radici polesane: i video che accompagnano il brano che dà il titolo all'album e "Spirals", sono stati girati a villa Badoer.
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