Code all'alba per fare i tamponi: la Cittadella sanitaria precipita nel caos

Sabato 22 Gennaio 2022
Code per i tamponi alla Cittadella socio-sanitaria

ROVIGO - Alba di passione per fare un tampone, in particolare ai figli, ma anche agli adulti. Con tanto di momenti di tensione per aver scoperto che la fila fatta già alle sei del mattino non era quella giusta, rischiando di trovarsi così dai primi posti a decine e decine di posti più indietro.

LA TESTIMONIANZA

A raccontare la difficile mattinata è una madre di Canaro che alle 6.30 era già in coda davanti a un Covid point che apre alle 9, alla cittadella sociosanitaria. «Mia figlia di 9 anni, che frequenta la quarta elementare, si trova in quarantena preventiva, dopo che un suo compagno di classe è stato trovato positivo. Subito a me, come del resto anche alle altre famiglie, è arrivata una comunicazione dalla scuola, nella quale c’era il link utile per accedere alle prenotazioni dei tamponi. A Rovigo era tutto occupato fino al 27 gennaio, ma io avrei dovuto farle fare il primo tampone il 21 gennaio e il secondo il 26, come da indicazioni del Sisp. Gli unici posti liberi erano a Lendinara, Adria e Rosolina. Una mia amica ha optato per andare ad Adria da Canaro. Io, dopo essere andata dalla pediatra, mi sono fatta prescrivere l’impegnativa e senza avere la prenotazione, su consiglio del medico, mi sono recata per tempo in cittadella a Rovigo».

IL NODO IMPEGNATIVE

Qui sta uno dei fulcri del problema, perché è proprio dalle impegnative che aumenta il numero di presenze ai tamponi, che si aggiungono alle appunto tante prenotazioni, oltre al fatto che proprio per la gestione di tutte le necessità dei controlli sanitari, i tamponi richiesti dal Sisp per le scuole vengono effettuati il pomeriggio, non al mattino. Come detto, la struttura apre alle 9 (orario spostato da giorni per evitare le code in via Tre martiri nella fascia di punta del traffico), anche se la madre dice che aveva capito che il servizio sarebbe iniziato alle 8 e per questo si era recata a Rovigo nel capoluogo qualche ora prima, per cercare di essere tra le prime.

IL CAOS SCOPPIATO

«Mi sono svegliata alle 5.30 per poter essere il prima possibile alla cittadella. Io e mia figlia siamo arrivate che erano le 6.30. Davanti a me c’erano una ventina di auto. Ho subito pensato che ci avremmo impiegato poco per fare il tampone. Poi sono arrivati un paio di volontari facenti parte dell’Associazione nazionale carabinieri, che si sono diretti verso le due colonne di auto formatesi nel frattempo, invitandoci a seguirli perché ci trovavamo, dicevano, nella corsia destinata alle persone prenotate per il Sisp. Sono così state formate cinque nuove colonne non tenendo conto dell’ordine di arrivo di ognuno di noi. Non avevo più solo venti auto prima di me, ma all’improvviso me ne sono trovate una sessantina. In pratica è scoppiato il caos e ha finito con il rimetterci un’infermiera incolpevole, subissata di proteste, la quale è stata chiamata pure lei a dirigere il traffico, lasciando la postazione dei tamponi».
L’odissea della madre di Canaro si è conclusa alle 9.30. «Sono rimasta in cittadella per tre ore, dovendo mettere una coperta a mia figlia che nel frattempo si era addormentata distesa nella parte posteriore dellauto. Ho deciso di non ripetere più questa esperienza: il tampone del 26 gennaio andrò a farlo in farmacia».

COMPUTER RALLENTATI

Le difficoltà sono proseguite, per altri motivi, nel pomeriggio, a causa dei problemi informatici iniziati già giovedì sera, con le famiglie che avevano portato i figli a fare il tampone richiesto dal Sisp per le scuole, a dover attendere a lungo per avere l’esito. Il problema, a quanto si sa, è stato dovuto a un aggiornamento del sistema informatico regionale che ha avuto qualche effetto negativo su tutta la rete.

Ultimo aggiornamento: 14:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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