Cliente stangato: «Multa di 400 euro fuori dal bar, ma non stavo bevendo il caffè», locale chiuso 5 giorni

Martedì 26 Gennaio 2021 di Ilaria Bellucco
Lo Sharon's Cafè a Lendinara dove è accaduto l'episodio della multa
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LENDINARA. «Sono stato multato per un caffè nei pressi del bar: ma lo stavo portando via, non lo stavo bevendo. Così si penalizza un’attività e si crea un clima avvelenato». A parlare è G. C., il cliente che a Lendinara, in piazza San Marco, è stato sanzionato dai carabinieri per un caffè da asporto acquistato allo Sharon’s Cafè.

Dovrà pagare 400 euro (280 se li verserà entro 5 giorni), il locale dovrà pagarne 400 e resterà chiuso per cinque giorni.


ZONA “CALDA”
Già negli scorsi fine settimana la situazione nell’area antistante lo Sharon’s Cafè era stata oggetto di segnalazioni per la presenza di gruppi di persone, ma finora i carabinieri non avevano riscontrato estremi per elevare una sanzione. Secondo i militari il cliente domenica mattina avrebbe consumato il caffè vicino all’ingresso del bar, e al gestore è in capo la responsabilità di informare i clienti del divieto di consumare nei pressi dell’esercizio. Diversa la versione del lendinarese 55enne, che racconta di essere andato in centro alle 9,40 per prendere un caffè e comprare un giornale. «Ho bussato alla porta del bar per ordinare, il barista mi ha passato il caffè nel bicchiere con coperchio insieme a una bustina di zucchero e un cucchiaino, ha preso i soldi, ha richiuso la porta ed è andato in cassa a prendere il resto. Sono rimasto lì fuori un minuto in attesa, nel frattempo ho messo lo zucchero e il cucchiaino dentro il caffè – riferisce - Presi i soldi, mi sono allontanato subito e ho fatto una manciata di passi arrivando davanti al panificio, avevo il caffè in mano e dovevo attraversare la strada per andare in edicola. In quel momento c’erano i carabinieri che avevano l’auto parcheggiata quasi sotto il portico, sembrava dovessero scendere e mi sono fermato un attimo per capire se potevo passare: ho preso il cucchiaino e me lo sono messo in bocca. Sono scesi e con fare imperioso mi hanno detto “favorisca i documenti”».


VERBALE E SANZIONE
Il lendinarese, che ha dato la carta d’identità, pensava a un controllo di routine e ha atteso una decina di minuti mentre i carabinieri erano nel veicolo. «Quando sono usciti mi hanno detto di attendere, sono entrati nel bar e sono tornati dopo un quarto d’ora invitandomi ad andare in caserma perché dovevano farmi il verbale. Ho chiesto cos’avevo fatto e la risposta è stata “lei sa già quello che ha fatto” e poi, su mia insistenza, “lei ha bevuto il caffè di fronte a noi”». In caserma, dopo un’attesa di mezz’ora, G.C. sperava in un colloquio ma, sostiene, gli viene presentato un verbale da firmare e chiede delucidazioni. Gli sembra una situazione kafkiana. «Mi è stato spiegato che mi avevano visto bere il caffè, ho replicato che avevano visto male e non volevo firmare, ma mi hanno detto che dovevo farlo – prosegue – Ho fatto inserire delle annotazioni in cui contesto i contenuti e riferisco la mia versione. Ho chiesto a quanti metri dal bar si può consumare il caffè, mi è stato risposto che la legge non indica una distanza precisa, quindi va a discrezione delle forze dell’ordine. Fatto sta che sono stato multato mentre mi stavo incamminando per andare a prendere il giornale col caffè in mano, non lo stavo bevendo».
NESSUN RICORSO
Ieri, consultato un avvocato, ha deciso di non presentare ricorso perché nel caso in cui non andasse a buon fine si troverebbe a dover pagare più di 800 euro. Quindi pagherà la multa che ritiene spropositata e ingiusta. «Mi dispiace soprattutto per i gestori del bar, che subiscono un danno e non c’entravano nulla. Mi è stato riferito che nello stesso momento c’erano situazioni ben peggiori in altri locali del centro, con diverse persone presenti nel locale e alcune che consumavano anche all’interno», conclude.
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Ultimo aggiornamento: 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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