Altri due decessi per Covid-19, ma calano contagi e ricoveri: la morsa si allenta

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Francesco Campi
I polesani vaccinati con almeno una dose sono arrivati a quota 89%

ROVIGO - Continua, inesorabile, la scia di lutti che l’ultima violenta ondata sta lasciando dietro di sé. Anche ieri il bollettino epidemiologico dell’Ulss 5 riportava due decessi, persone ricoverate in Area medica e semintensiva a Trecenta.

Nei primi sei giorni di febbraio sono stati 14, mentre nei primi sei giorni del mese scorso, il cui bilancio finale è poi stato di 50 vittime, erano stati appena tre. Questo perché gli effetti più gravi del contagio si trascinano per settimane. In tutto, i decessi Covid di residenti in Polesine dall’inizio dell’epidemia sono arrivati a 649.

SEGNALI DI SPERANZA
Tuttavia gli altri indicatori continuano a essere tutti al ribasso, a cominciare dal tasso di occupazione ospedaliera, che continua la propria discesa. Ieri i pazienti nei reparti Covid sono scesi da 82 a 79, mentre quelli dei due ospedali di comunità da 37 a 35. Sempre 6 i posti letto occupati in Terapia intensiva, che appena il primo febbraio erano 10, mentre scendono da 52 a 53 i pazienti in Area medica e semintensiva al quarto piano del San Luca, che sempre il primo febbraio erano 67, e da 12 a 10 quelli in Malattie infettive a Rovigo. Stabili a 11, invece, i ricoverati in Area medica Covid all’ospedale di Adria. Calano da 13 a 12 i degenti dell’ospedale di comunità, sempre ad Adria, e da 24 a 23 quelli nell’ospedale Covid di Trecenta.

NUOVE POSITIVITÀ
I nuovi contagi di giornata, invece, sono 316, più che doppiati dalle guarigioni, 731. I polesani in questo momento con positività accertata in corso scendono quindi a 6.412. Va rimarcato che 211 delle 316 nuove positività sono state accertate in persone che già si trovavano in quarantena, stato in cui si trovano al momento 1.758 persone. Significativo l’ulteriore arretramento del tasso, a 8,37%. Tornando a un raffronto con i primi sei giorni del mese scorso, il tasso di positività era arrivato per la prima volta in doppia cifra dallo scoppio dell’epidemia, al 10,63%. E, in appena sei giorni erano state accertati 4.066 infetti, ovvero più di quanti ne erano state scoperte in tutto dicembre, 3.952. Nel gennaio 2020, culmine della seconda pesante ondata, in tutto il mese le positività erano state “appena” 1.971. Al 6 di gennaio i polesani che dall’inizio della pandemia avevano contratto il Covid erano arrivati a 25.399, l’11,53% della popolazione. Ieri hanno raggiunto quota 48.287, quasi il 22%. Nei primi sei giorni di febbraio, però, i contagi sono stati in tutto 2.605. Tanti, soprattutto se raffrontati ai numeri fino allo scorso anno, ma la metà rispetto a quelli dei primi sei giorni di gennaio. E con 1.344 contagi ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni, il Polesine scende nella classifica delle province con la maggiore incidenza in rapporto alla popolazione, dopo essere stata al vertice regionale e nelle prime posizioni a livello nazionale. In particolare, nella settimana dal 19 al 25 gennaio, Rovigo con 2.930 casi ogni 100mila abitanti era risultata l’ottava provincia in Italia più colpita. In quel momento il tasso di positività era oltre il 15%. Un momento nero che sembra alla spalle. Anche se, seppur in calo rispetto ai giorni scorsi, i numeri dei contagi sono un numero enormemente maggiore rispetto a quanto mai visto da queste parti fino allo scorso dicembre. Sul fronte delle Rsa, pur con qualche oscillazione di segno contrario in qualche realtà, i numeri continuano a essere in calo, con 248 ospiti e 122 operatori. Il caso più complesso sempre alla Casa del sorriso di Badia con 53 ospiti e 20 operatori, mentre all’Iras ci sono ora 42 ospiti e 12 operatori. Per quanto riguarda i vaccini, sabato sono arrivate a 144.639 le dosi booster, pari all’84,2% della popolazione eleggibile, mentre i bambini fra i 5 e gli 11 anni con almeno una dose sono al 38,7% e dovrebbero arrivare al 41% al 28 febbraio sulla base delle prenotazioni. La stima della copertura con almeno una dose dell’intera popolazione eleggibile al 28 febbraio è invece dell’89%.

Ultimo aggiornamento: 15:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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