«Troppe tasse: costretti a chiudere lo storico negozio dopo 120 anni»

Domenica 5 Maggio 2019 di Marco Scarazzatti
«Troppe tasse: costretti a chiudere lo storico negozio dopo 120 anni»
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TRECENTA - Il sassolino dalla scarpa Francesco Romani, ultimo titolare dello storico negozio in piazza che porta il suo nome, se l'è tolto pochi giorni prima di abbassare le serrande per l'ultima volta, sabato prossimo. E lo ha pure affisso all'esterno delle vetrine che per 123 anni sono state un punto di riferimento per i trecentani e non solo: «Chiudo perché costretto - esordisce - Questo negozio ha superato due guerre, l'alluvione e le crisi economiche, ma chiude per la cecità e l'incapacità dei governanti degli ultimi trent'anni. Più che la concorrenza di internet o della grande distribuzione, è stato l'esagerato carico fiscale a fermarci. Chiudiamo i battenti e ne siamo dispiaciuti. Siamo costretti a interrompere un lavoro che amiamo. Non potremo più servire i nostri clienti. Non potremo più contribuire a dare un po' di ossigeno e di luce alla nostra amata Trecenta. Un negozio che chiude è una perdita per tutti». Un amaro sfogo che fotografa perfettamente il collasso sociale di tante realtà.

 
 
Chiude uno dei negozi più antichi del Polesine. Ultima settimana di vendite per le mercerie Romani, aperte oltre 120 anni fa. Il negozio di cui è titolare Francesco Romani da un anno è iscritto al Registro dei luoghi storici della Regione. La ditta Renzo Romani nacque nel 1896 e quest'anno taglierebbe il traguardo dei 123 anni, da quando Guglielmo Romani (1885 1979) iniziò a lavorare come garzone nel negozio di tessuti denominato Il Bottegone di Tiziani e Romani nella piazza principale di Trecenta. Nel 1914, insieme al cognato Romano Stellini, Guglielmo Romani diede vita alla sua attività imprenditoriale con la Calzoleria Stellini Romani con vendita di pellami, calzature e affini. Dopo soli due anni, nel 1916, Guglielmo Romani si mise in proprio, dedicandosi al commercio di maglieria, merceria, filati e affini. Costretto a partire per la guerra, Guglielmo lasciò gestire l'attività al piccolo figlio Renzo, classe 1911, coadiuvato dalla mamma e da un'amica di famiglia. Divenuto titolare, Renzo Romani continuò a traslocare la sua attività commerciale da un locale all'altro, sempre nella centrale via Cesare Battisti, per avere spazi sempre più ampi a disposizione, fino al 1959, quando acquistò una vecchia officina meccanica per trasformarla in negozio.
NUOVA SEDE
Nel 1960 venne inaugurata la nuova sede (al numero 55 di Via Battisti, divenuto poi, con la numerazione metrica, 89). La palazzina, progettata dall'architetto Zugolaro di Badia, adottava gli stilemi più moderni per l'epoca e ottenne l'abitabilità e la concessione per la licenza a uso negozio nel 1960. In questi 59 anni non sono intervenuti cambiamenti, se non il passaggio di consegne tra Renzo e il figlio Francesco, avvenuto nel 1992, con la contestuale trasformazione del nome della ditta in Renzo Romani di Francesco Romani.
Oggi è la più antica attività commerciale del paese. Sulle vetrine del negozio, Francesco Romani ha affisso un cartello che così recita: Dal 1896 ad oggi abbiamo superato due guerre, un'alluvione, molte crisi economiche. Solo l'incapacità e la cecità dei governanti degli ultimi 30 anni sono riuscite a farci chiudere i battenti. Più che la concorrenza di Internet e della grande distribuzione, è stato l'esagerato carico fiscale a fermarci. In un Paese nel quale la libera impresa è vista come qualcosa da tassare e artefice solo di evasione fiscale e non, come dovrebbe essere, come fonte di ricchezza per tutti, non c'è da aspettarsi altro. Chiudiamo i battenti: ne siamo dispiaciuti, perché così siamo costretti a interrompere un lavoro che amiamo, non potremo più servire i nostri clienti, non potremo più contribuire a dare un po' di ossigeno e di luce alla nostra amata Trecenta. Un negozio che chiude è una perdita per tutti: ne siamo coscienti e ci dispiace, ma è stata una scelta obbligata. Non ci resta che ringraziare i clienti che per tanti anni ci sono rimasti fedeli.
Il negozio chiuderà sabato. «Ora sono impegnato nella vendita di liquidazione, piuttosto animata - spiega Francesco Romani -. La decisione di chiudere il mio negozio, che ha oltre 120 anni di storia, è stata piuttosto improvvisa, anche se meditata, ma mi ha comunque un po' scombussolato la vita. Non mi sento così vecchio per andare in pensione».
Marco Scarazzatti
Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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