ROVIGO - Poco più di mille euro a metro quadro in caso di acquisto, circa 6,60 euro a metro quadro per un affitto. In un mercato immobiliare veneto che ha iniziato il 2019 tutt’altro che in maniera positiva, Rovigo si conferma il capoluogo di provincia con i prezzi più bassi sia per quanto riguarda le compravendite, sia per quanto concerne i canoni di locazione. I dati emergono dall’Osservatorio del sito Immobiliare.it sul mercato residenziale del Veneto. A livello regionale, infatti, i prezzi medi richiesti da chi vende casa sono scesi da dicembre 2018 a marzo 2019 dello 0,3%, per un costo medio per metro quadro pari a 1.758 euro. Rovigo registra invece una perdita dell’1,5%, decisamente superiore rispetto a quanto rilevato nelle altre città venete, dove le oscillazioni negative non hanno toccato il punto percentuale. Le eccezioni – in positivo – sono Belluno e Treviso, dove i prezzi nel trimestre sono saliti rispettivamente dello 0,6% e dell’1,2%.
VENEZIA AL TOP
La città più cara resta comunque Venezia, con una media di circa 3 mila euro al metro quadro. Tutti gli altri capoluoghi sono in linea con la media regionale: Treviso, con 1.957 euro/mq, Verona con poco più di 1.800. Anche qui, l’unico valore a distanziarsi in maniera significativa è quello di Rovigo, che chiude la classifica con un costo di 1.029 euro/mq. Canoni di locazione: nell’ultimo trimestre in Veneto sono scesi all’incirca di un punto percentuale, con il costo di affitto medio attualmente pari a 8,38 euro/mq.
SEGNALI DI RIPRESA
Rispetto al dato di dicembre 2018, tutti i capoluoghi di provincia lanciano segnali di ripresa, a eccezione di Treviso, che perde oltre cinque punti percentuali, e Verona, che ha registrato un -1,6%. Aumento record a Belluno: +5,5%. Il prezzo di affitto medio al metro quadro conferma il trend rilevato nell’ambito delle compravendite: Venezia è sempre la più costosa di tutte, con oltre 12 euro medi al metro quadro. Seguono Verona (9,30 euro/mq) e Padova (9,47 euro/mq), mentre ancora una volta è Rovigo la più economica, con un canone di locazione medio in città pari a 6,60 euro per metro quadro. Per quanto riguarda i mutui, in base ai dati forniti da Euroansa, società di mediazione del credito, il 71% di coloro che hanno acceso un mutuo in Veneto nel corso dell’ultimo anno rientrano nella fascia d’età tra i 31 e i 50 anni. Il 65% dei finanziamenti è concesso per un periodo compreso fra i 20 e i 25 anni, mentre il 24% viene stipulato per 30 anni. Nonostante la convenienza degli attuali tassi, il mutuo prediletto è quello con tasso variabile (56%).
Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 08:22
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La città più cara resta comunque Venezia, con una media di circa 3 mila euro al metro quadro. Tutti gli altri capoluoghi sono in linea con la media regionale: Treviso, con 1.957 euro/mq, Verona con poco più di 1.800. Anche qui, l’unico valore a distanziarsi in maniera significativa è quello di Rovigo, che chiude la classifica con un costo di 1.029 euro/mq. Canoni di locazione: nell’ultimo trimestre in Veneto sono scesi all’incirca di un punto percentuale, con il costo di affitto medio attualmente pari a 8,38 euro/mq.
SEGNALI DI RIPRESA
Rispetto al dato di dicembre 2018, tutti i capoluoghi di provincia lanciano segnali di ripresa, a eccezione di Treviso, che perde oltre cinque punti percentuali, e Verona, che ha registrato un -1,6%. Aumento record a Belluno: +5,5%. Il prezzo di affitto medio al metro quadro conferma il trend rilevato nell’ambito delle compravendite: Venezia è sempre la più costosa di tutte, con oltre 12 euro medi al metro quadro. Seguono Verona (9,30 euro/mq) e Padova (9,47 euro/mq), mentre ancora una volta è Rovigo la più economica, con un canone di locazione medio in città pari a 6,60 euro per metro quadro. Per quanto riguarda i mutui, in base ai dati forniti da Euroansa, società di mediazione del credito, il 71% di coloro che hanno acceso un mutuo in Veneto nel corso dell’ultimo anno rientrano nella fascia d’età tra i 31 e i 50 anni. Il 65% dei finanziamenti è concesso per un periodo compreso fra i 20 e i 25 anni, mentre il 24% viene stipulato per 30 anni. Nonostante la convenienza degli attuali tassi, il mutuo prediletto è quello con tasso variabile (56%).
