Rovigo, cartello di insulti al sindaco affisso in municipio

Edoardo Gaffeo preso di mira per aver detto che non c’è un degrado in viale Marconi

Mercoledì 30 Agosto 2023 di Elisa Barion
Il cartello con gli insulti (censurati) al sindaco Edoardo Gaffeo

ROVIGO - Un cartello offensivo rivolto al sindaco Edoardo Gaffeo è apparso sul portone d’ingresso del municipio affacciato su vicolo Zanella. Poche parole scritte in stampatello maiuscolo e di colore blu che riportano una contestazione, molto mal riuscita, nei confronti dell’operato del primo cittadino. «Complimenti “mitico sindaco” - recita la prima parte della scritta, quella che per prima balza agli occhi - in effetti non c’è nessun degrado nel viale della stazione». Se la scritta si fermasse qui si potrebbe, tutto sommato, pensare a un’azione di veemente polemica, forse un po’ troppo invadente per le modalità scelte dall’ignoto o dagli ignoti contestatori, nel caso non escluso che siano stati in più d’uno ad aver avuto la brillante, si fa per dire, idea di appendere il foglio rettangolare sulle sbarre dell’ingresso riservato al personale e agli amministratori di Palazzo Nodari e vietato, invece, ai non addetti ai lavori, come recita a chiare lettere l’altro cartello bianco con scritta nera, affisso alle sbarre del portone, quest’ultimo sì autorizzato. Alla frase poco sopra riportata fa seguito un post scriptum di due frasette, 14 parole in tutto, che inizia con un imperativo e si conclude con un inciso racchiuso tra parentesi tonde o meglio, da una parentesi tonda che si apre e non si chiude. Una nota che è il concentrato di un pensiero esecrabile sotto tutti i punti di vista. Perché oltre a utilizzare dei termini apertamente razzisti, colpisce il primo cittadino sotto il profilo personale, coinvolgendo i suoi affetti familiari più stretti.


IL PRIMO CITTADINO
Poche parole che non sono minimamente accettabili, figurarsi se possano mai essere in qualche modo giustificabili.

Poche parole che, come purtroppo spesso accade, colpiscono una donna, peraltro estranea alle vicende dell’amministrazione, per il solo fatto di essere donna e la cui colpa sarebbe quella di essere la moglie del primo cittadino. Parole ingiustificabili. «All’inizio - è il commento di Gaffeo - quando abbiamo trovato questa cosa appiccicata con lo scotch al portoncino d’ingresso del Comune, la sensazione di fastidio se non arrabbiatura c’è stata. È inutile negarlo. Poi, col tempo, è subentrato un sentimento di sincero compatimento per un personaggio che in un colpo solo ha dimostrato di essere grandiosamente razzista, sessista e vigliacco. Era difficile mettere insieme tutte queste cose in pochissime parole, ma c’è riuscito».


TEMA DELLA DISPUTA
Tornando alla contestazione rivolta a Gaffeo, quella che ha a che fare con viale Marconi per il quale c’è una disputa se via sia degrado o meno, prende le mosse dalle dichiarazioni del sindaco in seguito ai drammatici fatti avvenuti nei giorni scorsi nella zona della stazione ferroviaria: un tentato omicidio e una tentata violenza sessuale. Due fatti slegati tra loro, secondo il primo cittadino, che non sono accomunabili né riconducibili a situazioni di degrado. Diverso, invece, il punto di vista del consigliere comunale Antonio Rossini. «Spiace constatare che qualche cittadino è talmente esasperato dalle situazioni di degrado e di incuria nei luoghi pubblici della città che è arrivato a contestare con scritte incivili, offensive e inaccettabili le dichiarazioni del sindaco che negava il degrado presso i giardini Marconi. Sull’episodio decisa è la mia condanna a tali volgari e razziste rimostranze e totale è la mia solidarietà al sindaco. Al sindaco rivolgo l’appello di considerare con un maggior senso della realtà quanto da me segnalato in merito alle incurie e allo stato indecoroso di parchi e piste ciclabili».

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