ROVIGO - «Questo è un carcere modello per struttura e spazi, adeguati sia a chi lavora all’interno, sia a chi è detenuto, ma per un buon trattamento rieducativo serve anche il personale, che qui manca: fondamentale e importantissimo accendere un faro che deve illuminare il ministero e fare in modo che qui arrivi più polizia». Ad ammettere la necessità di intervenire per aumentare la pianta organica del carcere rodigino è stato il sottosegretario alla Giustizia, il senatore Andrea Ostellari, che ha fatto tappa a Rovigo, prima con un incontro ristretto in Tribunale per far il punto sulla situazione degli uffici giudiziari e del nuovo Palazzo di Giustizia, poi con un sopralluogo all’interno della casa circondariale, per un momento di approfondimento e di confronto.
LE OPERE
«C’è il progetto che prevede la realizzazione di un ulteriore padiglione, che vedrà una spinta del ministero e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Su Rovigo ci stiamo concentrando non solo su questo carcere, ma anche sul carcere dedicato ai minori, perché apriremo anche quello nel 2024, compatibilmente con i tempi di realizzazione e di costruzione che sono già avviati e a buon punto».
Ad accompagnare il sottosegretario anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari e il segretario provinciale della Lega Guglielmo Ferrarese, nonché Valentina Noce, consigliere comunale, ma soprattutto segretario particolare del ministro della Giustizia Carlo Nordio. È stata proprio lei, su invito di Ostellari, a illustrare le ultime novità sul fronte del nuovo Tribunale. «Per quanto riguarda il tema dell’edilizia giudiziaria, anche qui massimo impegno», si è limitato a sottolineare il sottosegretario, lasciando poi la parola a Noce: «Abbiamo incontrato il presidente del Tribunale, la presidente di Sezione, la Procuratrice e il presidente dell’Ordine degli avvocati: abbiamo fatto il punto sulla situazione degli uffici giudiziaria e sulle prospettive del nuovo Tribunale che sorgerà nell’ex questura. La novità vera è che adesso che ci sono le nomine del Demanio, procederemo noi come ministero a stabilire una convenzione con il Demanio che permetterà di accorciare i tempi, una volta che si sarà addivenuti all’accordo di programma e si potranno iniziare i lavori, che sono a carico del Demanio per l’esecuzione, ma a carico del ministero dal punto di vista economico e finanziario. L’attenzione e la sensibilità sono massime: il ministro Nordio tiene molto che ci sia un’efficienza piena del “sistema Giustizia” e questo passa anche attraverso l’efficientamento degli uffici giudiziari. Una tempistica di inizio lavori in questo momento non c’è perché si deve ancora indire la conferenza dei servizi. Sappiamo quali sono i tempi di esecuzione, preventivati e programmati, e non sarà domani, ma nell’arco di qualche anno, però si inizia e questo è l’importante».