Il sottosegretario Ostellari: «Il carcere ha bisogno di un direttore e di più personale»

Sabato 15 Aprile 2023 di Francesco Campi
Il sottosegretario Andrea Ostellari ha visitato il carcere di Rovigo

ROVIGO - «Questo è un carcere modello per struttura e spazi, adeguati sia a chi lavora all’interno, sia a chi è detenuto, ma per un buon trattamento rieducativo serve anche il personale, che qui manca: fondamentale e importantissimo accendere un faro che deve illuminare il ministero e fare in modo che qui arrivi più polizia». Ad ammettere la necessità di intervenire per aumentare la pianta organica del carcere rodigino è stato il sottosegretario alla Giustizia, il senatore Andrea Ostellari, che ha fatto tappa a Rovigo, prima con un incontro ristretto in Tribunale per far il punto sulla situazione degli uffici giudiziari e del nuovo Palazzo di Giustizia, poi con un sopralluogo all’interno della casa circondariale, per un momento di approfondimento e di confronto.

Il sottosegretario ha poi aggiunto che «verrà data risposta anche al tema della riclassificazione dell’istituto», ovvero a innalzarne il livello che attualmente è ancora il terzo, nonostante circa la metà dei 207 detenuti presenti sia di Alta sicurezza 3, il regime previsto per i reati di associazione di stampo mafioso, seppur non per figure apicali. Il fatto che il carcere di Rovigo sia classificato ancora come terzo livello lo rende meno ambito per le figure apicali, come direttore e vicedirettore, che al momento sono reggenti a scavalco, così come manca un comandante in pianta stabile e pochi sono anche i sottufficiali di Polizia penitenziaria. Da parte del sottosegretario, che si è incontrato anche con i rappresentanti sindacali, è arrivata poi la conferma della futura realizzazione del nuovo padiglione da 120 posti, finanziato con una decina di milioni del Pnrr, quindi da completare entro il 2026, nonché della conclusione, il prossimo anno, della realizzazione dell’Istituto penale per i minorenni nell’ex carcere di via Verdi, con i lavori iniziati nel novembre 2021 e che nell’ipotesi iniziale si sarebbero dovuti concludere a metà di quest’anno.

LE OPERE
«C’è il progetto che prevede la realizzazione di un ulteriore padiglione, che vedrà una spinta del ministero e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Su Rovigo ci stiamo concentrando non solo su questo carcere, ma anche sul carcere dedicato ai minori, perché apriremo anche quello nel 2024, compatibilmente con i tempi di realizzazione e di costruzione che sono già avviati e a buon punto».
Ad accompagnare il sottosegretario anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari e il segretario provinciale della Lega Guglielmo Ferrarese, nonché Valentina Noce, consigliere comunale, ma soprattutto segretario particolare del ministro della Giustizia Carlo Nordio. È stata proprio lei, su invito di Ostellari, a illustrare le ultime novità sul fronte del nuovo Tribunale. «Per quanto riguarda il tema dell’edilizia giudiziaria, anche qui massimo impegno», si è limitato a sottolineare il sottosegretario, lasciando poi la parola a Noce: «Abbiamo incontrato il presidente del Tribunale, la presidente di Sezione, la Procuratrice e il presidente dell’Ordine degli avvocati: abbiamo fatto il punto sulla situazione degli uffici giudiziaria e sulle prospettive del nuovo Tribunale che sorgerà nell’ex questura. La novità vera è che adesso che ci sono le nomine del Demanio, procederemo noi come ministero a stabilire una convenzione con il Demanio che permetterà di accorciare i tempi, una volta che si sarà addivenuti all’accordo di programma e si potranno iniziare i lavori, che sono a carico del Demanio per l’esecuzione, ma a carico del ministero dal punto di vista economico e finanziario. L’attenzione e la sensibilità sono massime: il ministro Nordio tiene molto che ci sia un’efficienza piena del “sistema Giustizia” e questo passa anche attraverso l’efficientamento degli uffici giudiziari. Una tempistica di inizio lavori in questo momento non c’è perché si deve ancora indire la conferenza dei servizi. Sappiamo quali sono i tempi di esecuzione, preventivati e programmati, e non sarà domani, ma nell’arco di qualche anno, però si inizia e questo è l’importante».

Ultimo aggiornamento: 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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