Caos nomine dei docenti per l'imminente anno scolastico a Rovigo, la scuola inizia già male

In Polesine anticipati a ieri alcuni incarichi di sostegno e la cosa creerebbe disparità di trattamento tra docenti

Sabato 2 Settembre 2023 di Elisa Barion
La sede dell'Ufficio scolastico in via don Minzoni a Rovigo

ROVIGO - Il nuovo anno scolastico inizia all’insegna del caos. Sbigottimento che ha sollevato richieste di spiegazioni, rimostranze e in qualche caso, anche qualche protesta, sono gli stati d’animo che ha caratterizzato la giornata di ieri in via Don Minzoni, dove si trova la sede rodigina dell’Ufficio scolastico. Ufficio al quale si sono rivolti, telefonando o recandosi di persona, diversi docenti colti di sorpresa dalle nomine formalizzate ieri e arrivate come un fulmine a ciel sereno perché erano attese per il 5 settembre.

Una situazione pesante la cui complessità si è capita chiaramente chiamando il centralino dell’Ufficio. Da lì è partita una trafila di rimbalzi tra i vari interni degli addetti ai lavori emblematica, come emblematiche sono state le poche risposte ricevute tra chi ha ammesso senza mezzi termini di essere stato colto «in una mattinata estremamente difficile» e chi, pur non volendo commentare, ha fatto sapere di essere costretto «ad alzare le mani perché la situazione che si è creata è pesante».


LA DENUNCIA
A chiarire cosa sia successo esattamente è intervenuta le segretaria provinciale dello Snals, Rita Bonfante che anche a nome di Flc-Cgil e Uil Scuola, spiega di essere venuta a conoscenza ieri mattinata «che nella provincia di Rovigo sono state avviate le procedure di nomina dei docenti da Graduatorie provinciali di supplenza, esclusivamente e inspiegabilmente per i posti di sostegno al 31 agosto. Risultano quindi ancora da assegnare tutte le disponibilità di tutte le varie classi di concorso compresi i posti di sostegno al 30 giugno». Bonfante dissente da quanto avvenuto, «che lede il diritto dei docenti inseriti in Gps, impedendo di fatto di essere nominati in base al proprio punteggio di graduatoria con priorità rispetto alle scelte effettuate».
Per essere più chiari, martedì 5 erano attese le nomine complessive di tutti i docenti della provincia, come avvenuto nei due anni precedenti. Nomine che in modo simultaneo avrebbero dovuto assegnare sia le supplenze, che avvengono dopo le nomine in ruolo dei docenti a tempo indeterminato, sia i ruoli di sostegno. Le supplenze vengono coperte dai docenti supplenti iscritti in specifiche graduatorie, appunto le Gps, tramite nomine che nei passati due anni sono avvenute in modo simultaneo tramite un algoritmo del ministero. Quest’anno è stata seguita una procedura del tutto diversa: è stato deciso di assegnare prima i ruoli di sostegno solo ad alcuni supplenti. Ieri, quindi, solo una parte di supplenti di sostegno sono stati indicati, una quarantina circa su poco più di 60. Se l’aver slegato le due tipologie di nomine, da una parte quelle dei sostegni anticipandole al 1. settembre, dall’altra quelle dei supplenti di materie che arriveranno in un secondo tempo, può essere stato un segnale di attenzione verso gli studenti che hanno diritto al sostegno, l’operazione ha complicato le cose per i docenti supplenti e anche per gli studenti che ancora non hanno il supplente delle materie ordinarie.


L’EFFETTO
La separazione delle nomine ha comportato che pur di andare a coprire i sostegni rimasti, per così dire, vuoti, sono stati nominati dei supplenti che si trovano in graduatoria in attesa di nomina per la propria materia. È questo il nodo della questione: l’esempio calzante è che un docente di italiano o di chimica, alto in graduatoria, si è trovato nominato per un sostegno, mentre un docente che si trova più in basso e in lizza per un sostegno si trova nominato per una materia. A complicare le cose si aggiunge il fatto che i contratti per i sostegni possono avere durate diverse: nello specifico, possono arrivare fino al 30 giugno o al 31 agosto. Nel caso delle nomine di ieri, si è proceduto ad assegnare i posti fino al 31 agosto, che sono un numero minore di quelli che terminano il 30 giugno. La situazione è nel caos e solo una revoca del decreto di nomina di ieri, per poi procedere a tutte le nomine in simultanea, potrebbe ristabilire l’ordine. Tra l’altro, tutto questo è avvenuto solo in Polesine perché nella vicina Padova è stato deciso di adottare la medesima procedura degli anni scorsi.

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 13:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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