Partenza lanciata per il bus a chiamata e a costo ridotto: da risolvere però il nodo call-center

Venerdì 12 Gennaio 2024 di Elisa Barion
Partenza lanciata per il bus a chiamata e a costo ridotto: da risolvere però il nodo call-center

ROVIGO - Giusto il tempo di entrare a regime ed ecco che arrivano i primi numeri, anche se molto parziali, che tratteggiano un primo quadro dell’andamento del servizio di trasporto pubblico a chiamata entrato in vigore lo scorso 23 dicembre, nel pieno delle festività natalizie da poco terminate. A fornire i dati è l’assessore ai Trasporti di Palazzo Nodari, Mattia Milan, che ha seguito in prima persona l’avvio della sperimentazione messa a punto dal gestore del tpl sul territorio urbano, ossia l’azienda Busitalia Veneto, società del Polo Passeggeri del Gruppo Fs. Dati che a ben guardare, rispondono da soli alle lamentele che qualche utente aveva sollevato nei giorni scorsi riguardo il funzionamento del servizio a chiamata, soprattutto per quanto riguarda la prenotazione tramite il call center, ma anche per la prenotazione con l’apposita applicazione Quibus.

LE CHIAMATE

I numeri in questione, come detto, sono del tutto parziali dal momento che fanno riferimento a un periodo ridottissimo di tempo: tre giorni, dal 27 al 30 dicembre. Tuttavia, solo in queste tre giornate, tra l’altro sul finire dell’anno e in pieno periodo di festività, l’azienda ha gestito un numero di circa 60-70 utenti nella fascia pomeridiana in cui il servizio a chiamata risulta attivo. «Il dato - afferma l’assessore Milan - è di assoluto rilievo, considerati il periodo festivo e la usuale frequentazione pomeridiana registrata in passato per le linee di Rovigo».
Non è tutto. Perché della settantina di utenti rilevati, il 94% ha prenotato una corsa utile mediante l’app Quibus «senza riscontrare difficoltà alcuna» aggiunge Milan, mentre solo il 6% ha utilizzato il call center, considerando incluso nel dato anche quanti non sono riusciti a prenotare. D’altra parte l’assessore, di fronte alla segnalazione delle lamentele sul funzionamento del call center, aveva messo le mani avanti spiegando di essere a conoscenza di qualche disguido che Busitalia Veneto sta provvedendo a risolvere. Ma proprio sugli utenti del call center chiarisce: «Occorre segnalare come in fase iniziale sia necessario creare per ciascun utente una specifica anagrafica, per cui gli operatori telefonici sono stati impegnati in conversazioni più lunghe sia per la registrazione dei dati, sia per fornire tutte le informazioni e le istruzioni sul funzionamento del servizio a una utenza che è composta per lo più da anziani, con poca dimestichezza con la tecnologia. Contiamo, a ogni modo, che col tempo la situazione possa significativamente migliorare».
A questo punto l’assessore, che ha sperimentato personalmente il servizio, mette a segno una ulteriore replica alle lamentele. «Il servizio funziona ed è richiesto in quota maggioritaria dall’utenza. E invito la gente a provarlo. Come tutte le “rivoluzioni” serve un po’ di tempo di adattamento, ma secondo me la strada intrapresa è quella giusta».

IL FUNZIONAMENTO

Il servizio degli autobus a chiamata è stato introdotto in via sperimentale sul territorio del capoluogo nelle fasce orarie pomeridiane “di morbida”, ossia quando l’utenza risulta in calo, nei pomeriggi infrasettimanali e per i collegamenti con le frazioni. Come spiega Busitalia Veneto, è un servizio su prenotazione, che parte e arriva alle fermate urbane prenotate. Il servizio sostituisce le linee urbane 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 9 barrato e 12 nella fascia oraria 15:30-20:30. Queste linee, dall’inizio del servizio fino alle 15:30 conservano l’orario cadenzato. Il servizio, tra l’altro, ha un costo agevolato a 50 centesimi, necessari per il “diritto di chiamata”, invece che 1,70 euro, costo del prezzo del biglietto urbano. Chi è in possesso di un abbonamento, ha diritto all’utilizzo di Quibus, previa prenotazione perché la prenotazione è sempre obbligatoria.
 

Ultimo aggiornamento: 15:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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