A fine anno "strage" di bar in centro a Rovigo: hanno chiuso il Wolf, il Quarto di Luna e il Forum

Domenica 14 Gennaio 2024 di Francesco Campi
Il bar Forum ha chiuso a fine anno

ROVIGO - Ombre sui bar del centro. Perché le chiusure continuano e susseguirsi. Fra 2012 e 2022, secondo una recente analisi Confcommercio, a Rovigo si sono persi 24 fra bar e ristoranti. Ma se si guarda solo al centro storico, il numero aumenta a 25, perché nel resto del territorio il bilancio è in attivo di un’unità. Numeri che sono peggiorati nel corso dell’anno appena trascorso: per rendersene conto, basta girare in città fra locali con luci spente e porta chiusa. Gli ultimi a fermarsi, a fine anno, sono stati il Bad Wolf café di via Boscolo, aperto nell’autunno del 2013, che proponeva una vasta scelta di bevande da asporto, e il Quarto di Luna, il bar gelateria di corso del Popolo, accanto alla galleria che porta in via Miani, gestito da Matteo Fiorati. Un’attività avviata ormai trent’anni fa, nel 1994, anche se la prima collocazione era stata a pochi metri di distanza, sempre sul Corso. Un locale a suo modo storico, visto anche che in pochi hanno vita così lunga. Una lunga storia alle spalle ce l’ha anche il Forum, in via Regina Margherita, che ha festeggiato il ventennale di attività due anni fa, avviato da Matteo Serra, poi passato dieci anni fa sotto la guida di Antonietta Tumiatti e punto di ritrovo anche serale. Anche in questo caso la decisione di fermarsi con la fine dell’anno è stata irreversibile. Una scelta analoga l’ha fatta anche Nico Bregolin, titolare del Baribal di via Miani da un ventennio e che due anni fa si era aggiudicato anche il titolo per il miglior caffè nell’Espresso italiano Champion 2022 e che dal 19 gennaio prossimo cederà l’attività, non una chiusura, dunque. Fra le chiusure dolorose, a fine novembre, anche quella di Pane e caffè, già bar Teatro, che sotto la guida di Davide Gioso era diventato un luogo per intermezzi golosi, ma anche motore di attività socio-culturali. Il 2023, fra l’altro, si era aperto con la chiusura di uno dei bar più storici del centro, il bar Favorita al Duomo, all’ingresso del cinema Duomo e davanti all’ex liceo Celio, ora Innovation lab, aperto dal dicembre 1969 e che Tony Fracon ha gestito per 53 anni, prima con i genitori, poi con la moglie Elena. In questo caso c’è stato un cambio di gestione, ma la riapertura, che era attesa per la scorsa estate, sotto la guida di un volto noto del commercio e della politica cittadina, è slittata per i lavori di rinnovo degli spazi. La riapertura è attesa a breve.

RITORNO ATTESO

Il 2024 potrebbe essere anche l’anno buono per la riapertura del pub Mcallan’s, tra piazzetta Annonaria e piazza Merlin, con i muri di proprietà del Comune, chiuso da ormai oltre dieci anni, per il quale si è fatta avanti la ditta Hotel & resort srl, già titolare dell’Hotel Capital di viale Porta Adige, pronta ad assumersi l’onere dei lavori di riqualificazione per ottenere la gestione di un locale dalla posizione più che strategica.
Si è invece solo trasferito, a fine estate, il Suite 30, che ha chiuso in via Bedendo per riaprire nella nuova sede in via Angeli 33, mentre a dicembre è iniziata l’avventura di un nuovo bar, il Nives, ma non in centro, bensì nella stazione di servizio Sprea, sulla tangenziale, gestito dalla Green planet Gestioni srl che ha all’attivo diversi locali tra Rovigo e Ferrara. Comunque, come sottolineato dalla Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio, «continua a rimanere basso il tasso di sopravvivenza dei bar in Italia: dopo cinque anni, solo uno su due riesce a restare sul mercato: dal 2012 a oggi il numero delle imprese che svolgono attività di bar nel nostro Paese è diminuito di 20mila unità. Un trend che non accenna ad attenuarsi come dimostrano i numeri rilevati durante il primo semestre del 2023: le imprese che hanno avviato l’attività sono state 1.132 e quelle che l’hanno cessata 1.838, con un saldo negativo di 706 unità. Quello dei bar è un settore al tempo stesso dinamico, grazie alla sua vitalità imprenditoriale, ma anche fragile, per via della forte pressione competitiva e fare fatturato con uno scontrino medio di 4 euro è sempre più difficile, mentre i costi continuano a correre».
 

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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