ADRIA - «Sono seriamente preoccupata per la situazione in cui versa il nostro sistema di videosorveglianza».
Non è la prima volta che il sistema di videosorveglianza adriese risulta inadeguato, se non assente in certi punti. Gli occhi elettronici che sorvegliano alcuni luoghi sensibili, infatti, il dato era emerso già nel 2006, o non funzionerebbero o non trasmetterebbero immagini sufficientemente nitide, in grado di rilevare con precisione i connotati di un eventuale soggetto autore di atti vandalici o comunque di fatti illeciti. Più di una volta se ne sono accorte le Forze dell'ordine che sono state costrette a ricorrere alle telecamere private per fare luce su alcuni episodi sul fronte della sicurezza.
OPERAZIONE "SCUOLE SICURE"
Sempre in tema di telecamere è partita l'operazione "Scuole sicure" per contrastare lo spaccio davanti alle scuole. A seguito del protocollo d'intesa sottoscritto mesi fa tra l'amministrazione comunale e la Prefettura, due dispositivi sono stati posizionati in via Aldo Moro nei pressi dei due istituti scolastici, Polo tecnico e Cipriani. I due nuovi apparati andranno ad integrarsi con l'esistente impianto di videosorveglianza. L'operazione è stata finanziata tramite fondi del Ministero degli Interni, per favorire la realizzazione di impianti di videosorveglianza ed attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti. Il progetto, valutato favorevolmente dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e poi approvato dal Ministero, prevede, oltre all'installazione delle due telecamere, anche la presenza, nel pomeriggio, di agenti di Polizia Locale, dislocati negli incroci più trafficati con lo scopo di dirigere il traffico veicolare e quello pedonale.
IL CASO CAVANELLA PO
Tiene banco infine il caso Cavanella Po, dopo la puntata di "Fuori del coro" di mercoledì sera. «Siamo in 50 italiani contro 140 stranieri» - hanno sottolineato davanti alle telecamere alcuni residenti, puntando il dito su spaccio e prostituzione. «A Borgo Fiorito regnano degrado e insicurezza - conclude Enrico Mantoan, coordinatore provinciale di Forza Nuova - a distanza di 7 anni, con la stessa amministrazione, si torna a riparlare di Cavanella Po come hub' di stranieri, usando il nuovo termine Cpr'. Siamo stati i primi allora a dare battaglia e torneremo a darla, lontani dai riflettori. Riflettori che si accenderanno con molta probabilità dopo i nostri interventi che saranno decisi e determinanti. Non è più tempo di chiacchiere ma di azione al fianco dei cittadini».