Adria. «La videosorveglianza è da rifare»: molte telecamere non funzionerebbero e le restanti non trasmetterebbero immagini nitide

Venerdì 29 Settembre 2023 di Guido Fraccon
Adria. «La videosorveglianza è da rifare»

ADRIA - «Sono seriamente preoccupata per la situazione in cui versa il nostro sistema di videosorveglianza».

Lo ha evidenziato in sede di consiglio comunale l'avvocato Emanuela Beltrame, capogruppo della Lega. «Quando ci siamo insediati - ha detto - abbiamo trovato un totale disastro. C'erano telecamere non funzionanti o non manutentate. Questo lo ritengo un fatto gravissimo. Questi sistemi di prevenzione e controllo sono indispensabili per monitorare diverse situazioni, tra cui la delinquenza che sul nostro territorio sta aumentando in maniera esponenziale. Per fortuna ora l'assessore al bilancio Federico Simoni e quello alla sicurezza Giorgio D'Angelo stanno sistemando i problemi. Il loro impegno è ammirevole».

Sarebbe in funzione solo il 50 per cento degli apparecchi


Non è la prima volta che il sistema di videosorveglianza adriese risulta inadeguato, se non assente in certi punti. Gli occhi elettronici che sorvegliano alcuni luoghi sensibili, infatti, il dato era emerso già nel 2006, o non funzionerebbero o non trasmetterebbero immagini sufficientemente nitide, in grado di rilevare con precisione i connotati di un eventuale soggetto autore di atti vandalici o comunque di fatti illeciti. Più di una volta se ne sono accorte le Forze dell'ordine che sono state costrette a ricorrere alle telecamere private per fare luce su alcuni episodi sul fronte della sicurezza.


OPERAZIONE "SCUOLE SICURE"


Sempre in tema di telecamere è partita l'operazione "Scuole sicure" per contrastare lo spaccio davanti alle scuole. A seguito del protocollo d'intesa sottoscritto mesi fa tra l'amministrazione comunale e la Prefettura, due dispositivi sono stati posizionati in via Aldo Moro nei pressi dei due istituti scolastici, Polo tecnico e Cipriani. I due nuovi apparati andranno ad integrarsi con l'esistente impianto di videosorveglianza. L'operazione è stata finanziata tramite fondi del Ministero degli Interni, per favorire la realizzazione di impianti di videosorveglianza ed attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti. Il progetto, valutato favorevolmente dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e poi approvato dal Ministero, prevede, oltre all'installazione delle due telecamere, anche la presenza, nel pomeriggio, di agenti di Polizia Locale, dislocati negli incroci più trafficati con lo scopo di dirigere il traffico veicolare e quello pedonale.


IL CASO CAVANELLA PO


Tiene banco infine il caso Cavanella Po, dopo la puntata di "Fuori del coro" di mercoledì sera. «Siamo in 50 italiani contro 140 stranieri» - hanno sottolineato davanti alle telecamere alcuni residenti, puntando il dito su spaccio e prostituzione. «A Borgo Fiorito regnano degrado e insicurezza - conclude Enrico Mantoan, coordinatore provinciale di Forza Nuova - a distanza di 7 anni, con la stessa amministrazione, si torna a riparlare di Cavanella Po come hub' di stranieri, usando il nuovo termine Cpr'. Siamo stati i primi allora a dare battaglia e torneremo a darla, lontani dai riflettori. Riflettori che si accenderanno con molta probabilità dopo i nostri interventi che saranno decisi e determinanti. Non è più tempo di chiacchiere ma di azione al fianco dei cittadini».

Ultimo aggiornamento: 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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