Adria. Ultime verifiche alla Caffaro: finisce un caso durato 21 anni

Isagro, attuale proprietario, potrà usare lo spazio interno e riavviare delle attività

Martedì 10 Ottobre 2023 di Guido Fraccon
Lo stabilimento Caffaro lungo il Canalbianco ad Adria

ADRIA (ROVIGO) - Completate le rispettive bonifiche, ai nastri di partenza gli ultimi monitoraggi nel sito Caffaro di Cavanella Po e nell’ex stabilimento Polychimica di Bottrighe. Dopo la messa in sicurezza permanente delle due aree, palazzo Tassoni ha affidato all’Arpav l’esecuzione di un campionamento delle rispettive acque sotterranee. 
Per quanto riguarda Caffaro si chiude una parentesi durata 21 anni.

L’operazione permetterà ad Isagro, attuale proprietario del sito, di utilizzare uno spazio all’interno del perimetro aziendale, finora inutilizzato, promuovendo nuove prospettive di lavoro. Le ultime operazioni erano state affidate dal Comune alla ditta Dema di Mesola (Fe), per crica 210mila euro, pari ad un ribasso percentuale del 17,82% sull’importo posto a base di gara, iva esclusa.

L’operazione è stata portata a compimento per 131.250 euro con fondi del Comune di Adria, derivanti dall’escussione della fideiussione prestata a garanzia della corretta esecuzione e del completamento degli interventi in questione dalla società Caffaro, precedente proprietaria dell’area, e per 78.668 euro, con fondi Isagro, succeduta a Caffaro, garantiti da una fideiussione.

Per quanto riguarda Polychimica la vicenda è più lunga e complessa dal momento che, una volta espletati questi campionamenti, se l’esito sarà negativo, i terreni potranno essere alienati dalla curatela fallimentare. In questo modo palazzo Tassoni potrebbe rientrare delle spese. Le operazioni effettuate sul sito Polychimica a partire dal 2013 sono costate finora ai contribuenti adriesi circa un milione di euro.

GRAVE INQUINAMENTO

La comunità adriese, ricordiamo, nel 2007, era stata ammessa, in via privilegiata, al passivo del fallimento per un importo di 179.400 euro, con riconoscimento del privilegio speciale immobiliare. Polychimica rappresenta una delle pagine più tristi, dal punto di vista dell’inquinamento ambientale in città. L’operazione bonifica era stata affidata sempre alla ditta Dema di Mesola, con un’offerta pari a 340.140 euro, iva esclusa. L’azienda ferrarese si era aggiudicata l’appalto degli interventi di completamento della bonifica e della messa in sicurezza permanente, fase due, del sito, proponendo un ribasso percentuale del 4,71% sull’importo posto a base di gara.

L’operazione, con elaborato predisposto dallo studio professionale Sgi Ingegneria di Ferrara, ha avuto un costo complessivo di 500mila euro, finanziato con un avanzo di amministrazione, derivante da un fondo di rotazione stanziato dalla Regione. Il 30 dicembre 2010 infatti il Comune aveva ottenuto un finanziamento di ben 1.397.000 euro. La restituzione di questi soldi è prevista in 15 anni, a far data dal giugno 2015.

SPESE INFINITE 

L’area ove insisteva l’ex Polychimica, azienda dichiarata fallita il 6 ottobre 2005 dal Tribunale di Treviso, non è altro che parte dell’ex zuccherificio del paese della sinistra Po. Dopo la dichiarazione di fallimento della società sul sito si è resa necessaria una serie di interventi per eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti rilevate ma il curatore fallimentare non disponeva delle risorse economiche necessarie. Come da normativa vigente, il Comune di Adria, come quasi sicuramente accadrà con la Coimpo, è stato quindi costretto ad assumere le iniziative necessarie e completare gli interventi.

Ultimo aggiornamento: 19:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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