Alle battute finali la bonifica dei "veleni" dell'ex Caffaro. Ci sono voluti 20 anni

Giovedì 3 Febbraio 2022 di Guido Fraccon
L'area industriale di Aia di Adria

ADRIA - La bonifica del sito ex Caffaro di Cavanella Po è alle battute finali. Se l’attività di campionamento da parte di Arpav fornirà esito positivo, si concluderà un iter iniziato oltre vent’anni orsono. Gli ultimi lavori sono stati affidati alla ditta Dema di Mesola. L’azienda ferrarese, se li era aggiudicati con un importo di 190.835 euro, pari ad un ribasso del 17,82% sull’importo base. L’operazione è stata portata a compimento per 131.250 euro con fondi del Comune, derivanti dall’escussione della fideiussione prestata a garanzia della corretta esecuzione e del completamento degli interventi in questione dalla società Caffaro, precedente proprietaria dell’area, e per 78.668 euro, con fondi della società Isagro, attuale proprietaria, garantiti anche questi da fideiussione.

ITER COMPLESSO

L’aggiudicazione a Dema era stata complessa. Erano state infatti cinque le ditte ammesse alla procedura di gara. Le prime due sono state escluse per un prezzo ritenuto da palazzo Tassoni troppo basso. Alla prima ditta, di Messina, il Comune chiese spiegazioni scritte sul prezzo e sui costi proposti, sulla base di un giudizio sulla congruità, sostenibilità e realizzabilità dell’offerta presentata con un ribasso del 28,49%. Non giungendo da Messina nessuna comunicazione, la stessa richiesta fu fatta ai secondi classificati, un’azienda di Napoli, che aveva presentato un ribasso del 26,24%. Anche qui nessuna risposta. Toccò quindi alla Dema, terza, che fornì la documentazione integrativa richiesta.

LUNGA VICENDA

La vicenda della bonifica si protrae dal marzo del 2001. Allora venne effettuata una indagine nel sito al fine di individuare eventuali contaminazioni in suolo, sottosuolo e falda. Dalle analisi emerse la presenza di rame in concentrazione superiore ai limiti di legge ed altri residui. In falda la presenza di nichel era al limite. Successivamente Caffaro cedeva ad Isagro il ramo d’azienda, conservando però la responsabilità della gestione delle caratterizzazioni già avviate. Di seguito la Caffaro provvedeva fino al 2008 alla bonifica dei terreni, ma nel corso di un nuovo sopralluogo veniva scoperta la presenza di rifiuti provenienti dalla bonifica stoccati all’interno delle vasche di contenimento, nonché di residui vari interrati. Nel 2009 la Caffaro, a seguito della messa in liquidazione, non fu più in grado di provvedere alle operazioni. Nel 2011 la Provincia invitò palazzo Tassoni a provvedere e la pubblica amministrazione iniziò il procedimento oggi alle battute finali.
 

Ultimo aggiornamento: 07:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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