Via del Mare, la Procura ipotizza
turbativa d'asta, cinque gli indagati

Sabato 20 Febbraio 2016 di Gianluca Amadori
Claudia Minutillo
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VENEZIA - Fu realizzata una turbativa d’asta nella gara per la realizzazione della cosiddetta "Via del mare", la strada che dovrebbe collegare Meolo a Jesolo.
Lo sostiene la Procura di Venezia che, nei giorni scorsi, ha chiuso le indagini preliminari nei confronti di cinque indagati, provvedendo al deposito degli atti, la procedura che normalmente precede una richiesta di rinvio a giudizio. Si tratta dell’attuale amministratore delegato e direttore generale di Veneto Strade, il rodigino Silvano Vernizzi, 62 anni; dell’ex segretario regionale alla programmazione, Adriano Rasi Caldogno, 60 anni, di Mestre, attuale commissario della Usl 2 di Feltre; del dirigente regionale del settore Risorse finanziarie, Antonio Strusi, 51 anni, di San Donà; del dirigente regionale del settore Infrastrutture, Stefano Angelini, 59 anni, di Preganziol e della responsabile del Coordinamento delle Commissioni di valutazione di impatto ambientale, Paola Noemi Furlanis, 53 anni, di Portogruaro. È stata chiesta l’archiviazione, invece, per un sesto dirigente, inizialmente chiamato in causa, il responsabile del settore Bilancio di Palazzo Balbi, il vicentino Mauro Trapani, assistito dall’avvocato Fernando Cogolato.
Nel 2009 i cinque indagati facevano parte della commissione istruttoria regionale incaricata di valutare le proposte pervenute per il project financing della "Via del Mare: collegamento A4 - Jesolo e litorali". Il pm Stefano Ancilotto contesta loro di aver assunto una serie di decisioni finalizzate ad agevolare la cordata capeggiata da Adria Infrastrutture del Gruppo Mantovani, all’epoca amministrata da Claudia Minutillo, l’ex segretaria del Governatore del Veneto, Giancarlo Galan, poi coinvolta nello scandalo del Mose.
I presunti favoristismi goduti da Adria Infrastrutture sono emersi proprio nell’ambito delle indagini sul Mose: nel gennaio del 2015, il pm Ancilotto aveva invitato gli indagati a comparire in Procura per essere interrogati, ma nessuno di loro si presentò, ascoltando probabilmente le indicazioni fornite dai rispettivi difensori, gli avvocati Marco Vassallo e Paolo Rizzo.
Il reato contestato dagli inquirenti risale al 2009 e si dovrebbe prescrivere tra non molti mesi e dunque non è detto che ci sia tempo sufficiente per celebrare il processo. Ma la Procura ha ritenuto in ogni caso di provvedere al deposito degli atti: gli indagati potranno ora far pervenire memorie difensive o chiedere di essere ascoltati.
Sulla procedura di assegnazione del project relativo alla "Via del Mare" si è già pronunciato il Tar, confermandone la validità e respingendo il ricorso di un’azienda esclusa, la Net Engineering: su questo aspetto punterà sicuramente la difesa per dimostrare che tutto si è svolto in piena legittimità e che nessuna turbativa d’asta è stata realizzata.
La gara per l’affidamento dei lavori della superstrada è stata sospesa dalla Regione lo scorso anno, dopo la notizia dell’avvio dell’inchiesta penale.
Ultimo aggiornamento: 10:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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