Veneto, il turismo supera i risultati prima del Covid Zaia: «Non poniamo limiti»

Martedì 14 Novembre 2023 di Paolo Colombo
Veneto, il turismo supera i risultati prima del Covid Zaia: «Non poniamo limiti»

Obiettivo: diventare il primo Paese turistico per destinazione (ad oggi siamo quinti dietro Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina).
Con il Veneto, prima Regione per presenze turistiche con il 17,5% del totale nazionale, a fare da capofila e indicare la via da seguire. Ovvero, quella della sostenibilità. È questo il messaggio lanciato dal primo Forum Nazionale sul Turismo Sostenibile dei Siti Patrimonio dell'Umanità che si è tenuto nella giornata di ieri nella sede di Castelbrando, a Cison di Valmarino (TV). Con vista sullo splendido paesaggio delle colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, ultimo arrivato dei nove siti Unesco presenti in regione. Organizzato in collaborazione con The European House Ambrosetti, l'evento che ha richiamato il mondo istituzionale, a partire dalla presenza in videoconferenza del ministro del turismo Daniela Santanché, ed esperti del settori, è stato promosso dalla Regione del Veneto e dall'Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio dell'Umanità UNESCO, e vuole essere il primo appuntamento nazionale per l'elaborazione di riflessioni e proposte d'azione per valorizzare il turismo sostenibile e i Patrimonio dell'Umanità.

IL RAPPORTO

Dai dati del rapporto realizzato da Ambrosetti e presentato in anteprima, emerge come dopo il periodo di stasi totale del settore causato dalla pandemia in cui c'era stato un ridimensionamento di quasi 2/3 del valore in un anno, e nonostante le incertezze delle crisi ancora in corso, il turismo stia tornando ad essere un asset strategico per la competitività del Paese, generando un fatturato di 19 miliardi di euro nel 2022 cresciuto del +106% dal 2020 pari a 7 miliardi di euro di valore aggiunto. Primo paese al mondo per Patrimoni Unesco (59), secondo per la vastità del suo patrimonio artistico e culturale (4.976 musei, monumenti e siti archeologici) e terzo per il numero di città riconosciute come creative per il loro impegno nella promozione della cultura e della creatività per lo sviluppo urbano sostenibile. Questi i numeri di un sistema attrattivo che ha pochi eguali e che può contare anche su un'arma in più: quella della profonda ed ampia ricchezza del suo patrimonio di prodotti certificati, primi in Europa con 852 tra DOP e IGP, che non ha caso ne fa la prima destinazione enogastronomica al mondo, con un 29,3% di turisti che identificano la tradizione culinaria come un motivo di attrazione principale nel paese.
In tutto questo il Veneto è il vero fiore all'occhiello. «Ma proprio per questo ha sottolineato il presidente della regione Luca Zaia ha anche l'onere e l'onore di indicare la via. Con due grandi pregi che paradossalmente sono anche due grandi limiti. Il primo è proprio la ricchezza del nostro patrimonio: non c'è altra regione al mondo, in cui con un massimo di due ore di auto si possa passare direttamente da una passeggiata sulla Marmolada ad un tuffo in mare nella riviera Adriatica. Passando, nel frattempo attraverso ville venete, coltivazioni di 150 prodotti tipici, città murate e circuiti termali. Abbiamo troppo da comunicare e rischiamo di non riuscire a farlo bene».
Nonostante questo, nei primi sette mesi del 2023 il numero di turisti che hanno soggiornato in Veneto è superiore allo stesso periodo pre-pandemico (+4% degli arrivi). Stesso andamento per le presenze, che rappresentano il numero di pernottamenti (+0,7%). «Abbiamo avuto un boom di turisti stranieri, aumentati molto rispetto al 2022 (arrivi +29,6%, presenze +16,4%), tanto da superare il record del 2019 (arrivi +2%, presenze +1,7%) - ha osservato Zaia -. Anche il numero di italiani è largamente superiore alla situazione pre-pandemica (+7,8%), ma non ancora nelle presenze (-1,5%), soprattutto per soggiorni più brevi nelle città, al mare e alle terme».

IDENTITARI

Ma c'è anche un secondo limite da superare: «Siamo molto identitari - ha ribadito Zaia -. Il turismo in Veneto genera 73 milioni di presenze turistiche e 18 miliardi di euro di fatturato. Ma non dobbiamo pensare di vivere di posizione. I nostri dirimpettai dell'Istria, ad esempio, con soli 150.000 abitanti contro i nostri 5 milioni, fanno 12 milioni di presenze turistiche. Anche se siamo grandi non dobbiamo pensare che i piccoli non possano presto diventarlo. Dobbiamo spendere molto bene i nostri grandi atout che sono quelli di un turismo sostenibile, che offre esperienze emozionali e che è anche sicuro anche dal punto di vista sanitario. Ma che andrebbe sburocratizzato. Se vogliamo far crescere il turismo, dobbiamo avere un po' di responsabilità anche su questo aspetto».

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