Embargo alla Russia, il Veneto
si ribella: «Zaia tratti con Putin»

Lunedì 6 Ottobre 2014 di Alda Vanzan
L'agricoltura veneta messa in ginocchio dall'embargo alla Russia
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VENEZIA - La Regione Veneto dichiara "guerra" alle sanzioni che l’Unione europea - e quindi l’Italia - ha inflitto alla Russia di Vladimir Putin. E, autonomamente, si dice pronta a trattare con Mosca per far cessare l’embargo nei confronti dei prodotti veneti. «Per il Veneto l’embargo è una autentica tragedia - dice il governatore Luca Zaia - L’Italia in questo momento guida il semestre europeo ma è completamente assente. Io ho il dovere di difendere i veneti».



Cosa possa produrre l’azione diplomatica di Zaia è tutto da vedere. Il dato di fatto, però, è che la giunta regionale nella seduta di ieri mattina ha approvato all’unanimità una delibera che dà mandato al governatore di "attivare ogni utile azione politico diplomatica" per riaprire le frontiere russe e, dunque, riprendere a esportare a Mosca e dintorni i nostri ortaggi, i nostri formaggi, tutti i prodotti made in Veneto. Va ricordato che il consiglio regionale del Veneto, nella seduta del 17 settembre, aveva approvato un documento - fatto proprio due giorni dopo dalla Conferenza dei presidenti dei consigli regionali d’Italia - in cui si chiedeva di “attivare ogni utile, necessaria azione politico-diplomatica per rimuovere e superare le cause e lo stato di sanzioni e di embargo tra Europa e Russia”. L’appello, però, era rivolto al Governo nazionale, alla Commissione Ue e al Parlamento europeo. Non a Zaia. Ma dall’altra parte del Canal Grande, la giunta ha deciso di affidarsi al governatore.



Ma cosa può fare Zaia? E, soprattutto, può un presidente di Regione dedicarsi alla politica estera? Più specificatamente, questa delibera di giunta è un atto politica estera? «Sì», risponde Zaia. E Federica Mogherrini, che è ministro degli Esteri dell’Italia e Alto rappresentante per la politica estera Ure in pectore, che dice? «Abbiamo il semestre europeo e non se ne è accorto nessuno», è la secca risposta di Zaia. Peraltro, acqua fresca rispetto a quanto dirà più tardi l’assessore Elena Donazzan: «L’inutile Mogherini». Tant’è, il governatore specifica: «Non ho velleità di fare il ministro italiano degli Esteri o il commissario Ue, ma io devo difendere i veneti. la politica estera a una Regione non è vietata. Le sanzioni alla Russia le potevamo evitare». E cita la «sindrome del chihuahua»: «La conoscete: "piccolo piccolo, abbaia tanto, el primo can che passa se eo magna". Ecco, non si dovevano rompere le scatole alla Russia».

Ma mentre l’Avvocatura regionale valuterà di impugnare l’impugnabile (la delibera dà mandato di "esplorare ogni utile percorso finalizzato alla presentazione di un possibile ricorso, sia in sede europea che nazionale, per rimuovere il regime delle sanzioni applicato dall’Ue"), cosa farà Zaia? «Ho ampia delega a trattare anche con l’Ambasciata e il Governo russo per dire che non condividiamo le sanzioni». Ci sono stati contatti, almeno ufficiosi? «Sì, ma non dico con chi». È la prima forma di "indipendenza" del Veneto? Zaia non risponde ma sorride. E comunque, osservano a Palazzo Balbi, se anche non si riuscisse a far togliere l’embargo, questa delibera di giunta equivarrebbe a un credito da vantare nei confronti dei russi.



L’opposizione ci crede poco. «Se Zaia va avanti così saranno lui e soprattutto il Veneto a fare la fine del chihuahua, sbranati dal dobermann tedesco», dice il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Lucio Tiozzo. Che rincara: «Quelle del presidente sono dichiarazioni inaudite: si tratta di una fuga in avanti dal sapore indipendentista ed elettoralistico ma che, in barba al ruolo del governo italiano, dell’Ue, degli accordi e delle relazioni diplomatiche, rischia di isolarci e di far saltare ogni rapporto commerciale con gli altri Paesi. Provocando così un danno pesante all’economia veneta. Penso solo alla reazione negativa della Germania, con la quale intratteniamo rapporti commerciali di importanza cruciale, di fronte a questa mossa folle».
Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 07:18
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