Uccide l'amico a coltellate dopo una lite: arrestato 21enne, sul delitto l'ombra del satanismo

Giovedì 29 Luglio 2021 di Redazione Web
Maximum Zanella
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BOLZANO - Choc a Brunico. Oskar Kozlowski è stato arrestato per l'omicidio di Maximum Zanella e l'ombra del satanismo si fa sempre più nitida dietro al movente dell'omicidio.

Il 21 enne polacco che da alcuni anni vive in Alto Adige è stato arrestato per l'omicidio di Maximum, 30enne di origini russe, adottato da bambino da una famiglia altoatesina. 

Oskar Kozlowski si era presentato al pronto soccorso di Brunico, Bolzano, con varie ferite, confessando poco dopo di aver ucciso un suo amico al termine di una lite. Dietro alla vicenda si celerebbe l'ombra del satanismo.

Adesso si indaga per omicidio volontario, non tralasciando per il momento nessuna ipotesi. Il ritrovamento di un teschio nell'appartamento della vittima, nel quale è stato compiuto il delitto, e il fatto che il fermato, secondo foto pubblicate sui social media, avesse tatuato sul braccio il numero 666 (simbolo di Satana), hanno alimentato voci su un possibile retroscena satanista.  In merito la Procura ha però precisato che «sul movente non ci sono ancora elementi utili».

Smentiscono nettamente questa pista i genitori della vittima, Carlo Alberto Zanella, presidente provinciale del Cai, e la moglie. «Il teschio è una solo una specie di soprammobile di plastica, nient'altro». I coniugi Zanella non si danno pace. Descrivono Maximum come ragazzo timido e buono, che in passato «ha compiuto qualche errore come tanti ragazzi»». Da sei anni viveva a Brunico e attualmente lavorava come bagnino nella piscina della cittadina. Si sentivano più volte al giorno, così anche ieri sera. Il figlio sembrava tranquillo. 

Il movente
Resta, per il momento, un mistero il movente che ha spinto Oskar Kozlowski ad uccidere. Durante un primo interrogatorio davanti al pm Sara Rielli il giovane operaio si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'interrogatorio di garanzia è previsto per sabato, mentre l'autopsia è stata fissata per domani. Il giovane attualmente si trova in carcere a Bolzano. I due, che sono anche vicini di casa, avevano passato la sera nell'appartamento di Maximum, che lavorava come bagnino nella piscina della cittadina pusterese. Dopo il delitto Kozlowski, anche se non era ferito, si è recato a piedi al pronto soccorso del vicino ospedale e lungo il tragitto avrebbe gettato l'arma, un coltello chiudibile, e il telefonino nel fiume Rienza. Ai sanitari ha poi riferito di aver ferito un amico, che all'arrivo dell'ambulanza era invece già deceduto. Nell'abitazione gli inquirenti non avrebbero trovato segni di colluttazione. La Procura di Bolzano indaga per omicidio volontario, non tralasciando per il momento nessuna ipotesi. «Ciao, sarai sempre così», scrive oggi il padre della vittima, Carlo Alberto Zanella, presidente del Cai Alto Adige, su Facebook, pubblicando una serie di foto del giovane, soprattutto in montagna. Maximum era nato in Russia, per poi essere adottato da bambino dalla coppia altoatesina.

 

La vittima

Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 10:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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