Spese "pazze", la Corte dei Conti
di Roma assolve tutti i consiglieri

Sabato 21 Novembre 2015 di Alda Vanzan
Spese "pazze", la Corte dei Conti di Roma assolve tutti i consiglieri
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Roma da un lato bacchetta e dall’altro assolve Venezia: le Sezioni Riunite della Corte dei Conti hanno capovolto il verdetto pronunciato lo scorso aprile in laguna dalla Sezione di Controllo della stessa magistratura contabile, stabilendo che le spese effettuate dai gruppi consiliari di Palazzo Ferro Fini nel 2014 furono non regolari, ma regolarissime. Convegni, studi, contratti di lavoro, perfino le parcelle dei legali: tutto ammissibile. Unica eccezione, un paio di siti di altrettanti consiglieri.



Stiamo parlando dei rendiconti dei gruppi consiliari della Regione Veneto relativi all’anno 2014, quindi non dell’attuale ma della precedente legislatura. Come avvenuto per gli esercizi 2012 e 2013, anche per il 2014 i magistrati contabili di Campo Sant’Angelo a Venezia contestarono molte delle spese effettuate in Regione: su 12 gruppi, superarono l’esame solo la Sinistra di Pietrangelo Pettenò e il Nuovo centrodestra di Giancarlo Conta (che nel 2014 non c’era), mentre furono bocciate le spese degli altri 10 gruppi. Si andava dai 41mila del Pdl di Piergiorgio Cortelazzo ai 64mila di Futuro popolare di Stefano Valdegamberi passando per i 27mila della Lega, per un ammontare complessivo di quasi 240mila euro. E la maggior parte delle spese dichiarate irregolari riguardava proprio le parcelle degli avvocati: secondo la Sezione di controllo della Corte dei conti, i gruppi non potevano usare i soldi pubblici per fare causa alla stessa Corte che aveva contestato le spese degli anni precedenti.



Dei dieci gruppi in questione solo uno rinunciò alle carte bollate: Forza Italia di Leonardo Padrin preferì restituire subito i 6.100 euro spesi per uno studio e dichiarati irregolari: «Tra il restituire subito i soldi al consiglio regionale o pagare domani le parcelle degli avvocati, tanto vale chiuderla qua», disse Padrin. Gli altri 9 gruppi, alcuni peraltro con somme ben più consistenti, decisero di far valere le proprie ragioni. Ma anziché fare ricorso al Tar, assistiti dagli avvocati Mario Bertolissi, Vittorio Domenichelli, Francesco Rossi e Luigi Manzi, si rivolsero alla Corte dei Conti Sezioni Riunite in sede giurisdizionale. Ieri a Palazzo Ferro Fini è arrivata la sentenza, depositata a Roma il giorno prima, che ribalta il verdetto: tranne tre eccezioni, tutte le spese sostenute dai gruppi regionali consiliari nel 2014 sono state dichiarate regolari.



Regolari i 64mila euro spesi da Futuro Popolare di Valdegamberi in studi, convegni, pernottamenti dei relatori. Regolari i 27mila euro spesi dalla Lega di Federico Caner per realizzare anche le piattaforme informatiche "Officina veneto" e "Plancia". Regolari i contratti di assunzione. E regolari i soldi spesi in parcelle per ricorrere contro i verdetti della Sezione di controllo della Corte dei conti: "La materia dell’assistenza legale - recita la sentenza delle Sezioni Riunite - è strettamente connessa alla legittimazione del Gruppo ad agire in giudizio a tutela dei propri diritti e interessi legittimi".

Uniche spese ritenute non regolari sono i 2.650 euro per il sito web dell’allora capogruppo del Pd Lucio Tiozzo, i 488 euro del sito di Rolando Bortoluzzi dell’Unione Nordest perché al momento della registrazione del dominio non era ancora consigliere e infine i 688,27 euro della newsletter col simbolo "Verso Nord" di Diego Bottacin perché non emerge alcun riferimento all’attività istituzionale del gruppo Misto di cui faceva parte.



Resta da vedere se per i primi sei mesi di quest’anno, conclusione della precedente legislatura, la Sezione di controllo cambierà idea sui rendiconti 2015 e sulle spese legali già contestate.
Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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