Polveri sottili in Veneto, a Padova registrati valori tre volte il limite

Lunedì 30 Gennaio 2017
Polveri sottili in Veneto, a Padova registrati valori tre volte il limite
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VENEZIA - È stato un fine settimana "nero" sul fronte dell'inquinamento quello appena trascorso nelle città venete. L'Arpav sottolinea infatti come l'assenza di precipitazioni, l'inversione termica notturna e i venti deboli abbiano determinato condizioni favorevoli al ristagno degli inquinanti atmosferici, tra cui le polveri sottili, le cui concentrazioni hanno diffusamente superato il valore limite giornaliero. Oggi, prosegue l'agenzia ambientale, persisteranno condizioni tali da mantenere su livelli molto elevati le concentrazioni di polveri sottili. Domani aumenterà la nuvolosità e saranno possibili deboli precipitazioni e rinforzi dei venti: questa situazione potrà determinare un maggiore rimescolamento e una parziale dispersione delle polveri sottili. Tuttavia, a causa degli elevati valori di partenza, le concentrazioni di Pm10, pur in diminuzione, saranno ancora in prevalenza ben superiori al limite giornaliero anche martedì 31 gennaio e mercoledì 1 febbraio.

Nelle giornate di sabato e domenica tutte le centraline della rete regionale, ad esclusione di Belluno - Parco Città di Bologna e Pieve d'Alpago - hanno registrato superamenti del valore limite giornaliero di Pm10, fissato in 50 microgrammi per metro cubo. In particolare, ieri le concentrazioni registrate hanno subito un incremento significativo, superando la soglia di 100 microgrammi per metro cubo in tutte le province di pianura, con punte a Padova-Mandria (144, ossia quasi tre volte il limite consentito), e Rovigo-Centro (127), Treviso- Via Lancieri (126) e Vicenza-Quartiere Italia (121).


Nei primi 25 giorni di gennaio sono ben 9 le città italiane che hanno registrato oltre 15 giorni di superamento del limite giornaliero previsto per le polveri sottili. È quanto emerge dal dossier Ml'aria 2017 presentato oggi a Bologna da Legambiente in occasione del flash mob di fronte alla sede della Regione Emilia-Romagna con il presidio chiamato "Ci siamo rotti i polmoni!". Legambiente ha portato a Bologna anche un documento con 10 proposte, da consegnare al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti e agli assessori all'Ambiente di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, riuniti nel tavolo tecnico sulla qualità dell'aria. In particolare, la "maglia nera" di questo inizio 2017 va a Cremona, con 20 giornate, il 60% di quelle consentite per tutto l'anno (centralina Fatebenefratelli), seguita da Torino (Rebaudengo) con 19 e Frosinone (Scalo) con 18 giornate. Treviso, Padova, Vicenza e Reggio Emilia seguono a loro volta in classifica, con 15 giorni di sforamento (il 40% del totale). «Sono dati che non promettono nulla di buono - sottolinea il rapporto -, e che fanno seguito ad un 2016 davvero nero per l'aria italiana: lo scorso anno ben 33 città italiane sono risultate fuorilegge con il livello di Pm10 alle stelle, prima fra tutte: Torino (con 89 superamenti), seguita da Frosinone (85), Milano e Venezia (entrambi 73).
A livello regionale, le regioni a cavallo della pianura padana sono quelle che hanno registrato le maggiori criticità». «La qualità dell'aria nelle città italiane - afferma Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente - deve diventare una priorità di governo, a scala locale, regionale e nazionale, altrimenti continueremo a condannare i cittadini italiani a respirare aria inquinata. Per questo oggi abbiamo presentato una ricetta completa di proposte e soluzioni per metterla in pratica, chiamando in causa prima di tutto i Comuni e le Regioni, e poi il governo, ciascuno per le sue competenze».
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