VENEZIA - Luca Zaia pone termine alle sue conferenze stampa giornaliere avviate in pandemia e spiega in un'intervista al Corriere della Sera come i giornalisti che hanno partecipato nei mesi scorsi, durante l'epidemia, siano «stati coraggiosi, come inviati di guerra. In quella sala, distanziati ma comunque lì. Sono stati un presidio di protezione civile contro le fake news.
Zaia, oggi l'ultima conferenza stampa in diretta: «Difficile contrastare la pandemia mediatica»
Mercoledì 23 Giugno 2021Poi, certo: ci sono anche quelli che se cammini sull'acqua scrivono che non sai nuotare. Ma io i giornalisti li devo ringraziare» spiega. Zaia ha considerato i suoi punti stampa «come una forma di rispetto verso i miei veneti»; il governatore voleva «che tutti fossero consapevoli di quello che stava accadendo, senza censure». La pandemia mediatica «è difficile da contrastare. Quante ne abbiamo sentite: il gran complotto, il virus che non esiste, i no vax, i respiratori che fanno morire, i microchip inseriti nel naso con i tamponi. È stata la cosa più disgustosa. Perché ciascuno ha subito una pressione psicologica continua che non ha aiutato». I social «hanno dimostrato sul campo tutta la loro forza. Sono un liberale, ciascuno può dire ciò che vuole. Però, in tanti casi si è superata la soglia».