VENEZIA - Il presidente del Veneto Luca Zaia torna a battere cassa a Roma per le ondate di maltempo che lo scorso autunno, fra il 30 ottobre e il 5 novembre, hanno flagellato la regione, solo che dalla capitale ancora si aspettano i soldi per le grandinate di luglio e agosto.
Partiamo dal maltempo estivo: si era parlato di danni causati dalla grandine per 1 miliardo e 300 milioni, in realtà la lista della spesa presentata dal commissario Nicola Dell’Acqua è di circa 600 milioni.
L’ITER
Va detto che l’ordinanza di Protezione civile per il maltempo che ha colpito il Veneto dal 13 luglio al 6 agosto 2023, non è stata immediata come avvenuto per Vaia, si è dovuto aspettare il 26 settembre. Subito il commissario Nicola Dell’Acqua ha nominato i soggetti attuatori, quindi i Comuni hanno raccolto le segnalazioni (il termine era il 10 dicembre) e, finito il lavoro istruttorio, il 28 dicembre il documento complessivo è stato consegnato alla struttura commissariale che il 2 gennaio ha trasmesso l’incartamento al capo dipartimento della Protezione civile. Ora, in teoria, dovrebbero arrivare i ristori. Finora, per le grandinate estive c’è stato un unico finanziamento statale: 8.330.000 euro.
«La frequenza con cui si ripetono eventi climatici di rilevante intensità e i danni alle strutture pubbliche e private che ne derivano - ha detto Carlo Rapicavoli, direttore di Anci Veneto e soggetto attuatore per il Settore contributi ai privati - deve interrogarci sulle politiche da attuare sul territorio, privilegiando negli investimenti gli interventi di prevenzione dai dissesti e di messa in sicurezza delle infrastrutture, dotando Comuni e Province di adeguate risorse finanziarie e di personale».
LA LETTERA
E intanto si apre una nuova partita, quella dei temporali e delle mareggiate che hanno colpito il Veneto fra il 30 ottobre e il 5 novembre 2023 per danni al solo patrimonio pubblico stimati in 137 milioni. La cifra è contenuta nella lettera inviata dal governatore Luca Zaia alla premier Giorgia Meloni, al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci e al capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, per chiedere la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale e «un adeguato sostegno economico». Zaia ha colto l’occasione «per ringraziare ancora una volta tutti coloro, tecnici e volontari, che si sono prodigati nella fase dell’emergenza e in quella successiva di analisi del danno». «Il sistema di Protezione civile del Veneto ha nel 2023 affrontato con grande prontezza un lungo periodo di emergenze», ha aggiunto il governatore, e ora «ci aspettiamo anche dalle strutture e istituzioni nazionali altrettanta efficacia nella delicata fase di ricostruzione, mitigazione dei danni, ritorno alla normalità».