Grandine, crollano i risarcimenti. «In tanti hanno rinunciato»

Domenica 11 Febbraio 2024 di Alda Vanzan
Grandine, crollano i risarcimenti. «In tanti hanno rinunciato»

VENEZIA - Il presidente del Veneto Luca Zaia torna a battere cassa a Roma per le ondate di maltempo che lo scorso autunno, fra il 30 ottobre e il 5 novembre, hanno flagellato la regione, solo che dalla capitale ancora si aspettano i soldi per le grandinate di luglio e agosto.
Partiamo dal maltempo estivo: si era parlato di danni causati dalla grandine per 1 miliardo e 300 milioni, in realtà la lista della spesa presentata dal commissario Nicola Dell’Acqua è di circa 600 milioni.

Di questi, solo 309 milioni sono i danni dichiarati e documentati dai privati cittadini e dalle imprese. Si tratta di danneggiamenti a vetture, capannoni, tetti (questi ultimi hanno inciso per il 30%). Come mai così poco rispetto alle stime? Due i fattori: assicurazioni e sfiducia. Se i beni erano assicurati, non si aveva diritto al contributo statale. E fin qui ci sta. Poi sono subentrate le sottigliezze, come spiega il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto: «I danni ammissibili riguardavano solo gli immobili resi non utilizzabili dalla grandine. Un buco sul tetto della cucina era ammissibile, ma quello sul salotto no, perché l’abitazione anche senza quella stanza si può utilizzare lo stesso. Questo tipo di parametri ha portato molti a considerare la raccolta danni un mero esercizio e non uno strumento per poter avere dei rimborsi e così in tanti hanno rinunciato. In ogni caso, per chi ha presentato la documentazione non sono ancora arrivate risposte».


L’ITER
Va detto che l’ordinanza di Protezione civile per il maltempo che ha colpito il Veneto dal 13 luglio al 6 agosto 2023, non è stata immediata come avvenuto per Vaia, si è dovuto aspettare il 26 settembre. Subito il commissario Nicola Dell’Acqua ha nominato i soggetti attuatori, quindi i Comuni hanno raccolto le segnalazioni (il termine era il 10 dicembre) e, finito il lavoro istruttorio, il 28 dicembre il documento complessivo è stato consegnato alla struttura commissariale che il 2 gennaio ha trasmesso l’incartamento al capo dipartimento della Protezione civile. Ora, in teoria, dovrebbero arrivare i ristori. Finora, per le grandinate estive c’è stato un unico finanziamento statale: 8.330.000 euro. 
«La frequenza con cui si ripetono eventi climatici di rilevante intensità e i danni alle strutture pubbliche e private che ne derivano - ha detto Carlo Rapicavoli, direttore di Anci Veneto e soggetto attuatore per il Settore contributi ai privati - deve interrogarci sulle politiche da attuare sul territorio, privilegiando negli investimenti gli interventi di prevenzione dai dissesti e di messa in sicurezza delle infrastrutture, dotando Comuni e Province di adeguate risorse finanziarie e di personale».


LA LETTERA
E intanto si apre una nuova partita, quella dei temporali e delle mareggiate che hanno colpito il Veneto fra il 30 ottobre e il 5 novembre 2023 per danni al solo patrimonio pubblico stimati in 137 milioni. La cifra è contenuta nella lettera inviata dal governatore Luca Zaia alla premier Giorgia Meloni, al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci e al capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, per chiedere la deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale e «un adeguato sostegno economico». Zaia ha colto l’occasione «per ringraziare ancora una volta tutti coloro, tecnici e volontari, che si sono prodigati nella fase dell’emergenza e in quella successiva di analisi del danno». «Il sistema di Protezione civile del Veneto ha nel 2023 affrontato con grande prontezza un lungo periodo di emergenze», ha aggiunto il governatore, e ora «ci aspettiamo anche dalle strutture e istituzioni nazionali altrettanta efficacia nella delicata fase di ricostruzione, mitigazione dei danni, ritorno alla normalità».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 13:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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