Famiglia costretta a cambiare tavolo perché il figlio disabile «infastidisce» gli altri clienti. L'hotel: «Nulla in malafede»

I proprietari del ristorante hanno subito mandato una mail di scuse alla mamma, che però non le ha accettate: «Pesante atto di discriminazione»

Venerdì 10 Marzo 2023
Famiglia allontanata dal ristorante perché il figlio disabile «infastidisce» gli altri clienti: la denuncia della mamma

SAN MARTINO DI CASTROZZA - Allontanati dalla sala principale del ristorante dell'hotel Colbricon perché hanno un figlio disabile. È l'agghiacciante storia che arriva da San Martino di Castrozza, in Trentino, dove una famiglia è stata invitata a cambiare tavolo poiché gli altri ospiti «erano infastiditi» dalla presenza del ragazzo. A raccontarla la romana Cecilia Bonaccorsi, madre di Tommaso, un 24enne affetto da sindrome di Norrie, una rara patologia genetica caratterizzata da anomalie dello sviluppo della retina e cecità congenita.

La denuncia di Cecilia Bonaccorsi

La donna ha scritto un post su Facebook in cui si sfoga a nome del figlio: «Sono Tommaso, ragazzo cieco che non parla. Ho ricevuto un atto di pesante discriminazione... Mi trovavo presso l'hotel Colbricon di San Martino di Castrozza.

Degli ospiti della sala ristorante erano infastiditi dalla mia presenza e se ne sono lamentati con l'albergatrice che ha proposto ai miei di prendere i pasti successivi in una saletta separata dai vetri ambrati oscurati. Lo ha proposto a noi e non a loro... Sono stato trattato come un cane non ammesso nella sala ristorante comune. Ovviamente siamo ripartiti perché non è piacevole restare dove non si è graditi. Vacanze rovinate e tanto ma tanto amaro in bocca».

La storia ha sollevato un polverone sui social, dove in tanti si sono scagliati contro i proprietari dell'hotel, che a loro volta hanno mandato una mail di scuse a Cecilia Bonaccorsi.  «Non lo accetto, mi dispiace - ha spiegato la 67enne a La Repubblica - Non hanno fatto niente per trattenerci, troppo facile cercare di sistemare tutto con una e-mail. Io non cerco denaro, non mi interessano i risarcimenti. Sono innamorata di questi luoghi, sono sempre stata trattata bene e ho intenzione di ritornare in Trentino». L'hotel dal canto suo ha fatto sapere che diramerà un comunicato per spiegare la propria posizione.

La replica dell'hotel

L'hotel Colbricon, nella serata di oggi 10 marzo, ha diffuso un comunicato stampa sulla vicenda dicendosi «estremamente rammaricato per quanto accaduto» e precisando che «nulla è stato compiuto in malafede o con intento discriminatorio». «Dal momento che, come struttura che opera nel settore alberghiero da oltre 40 anni, l'hotel Colbricon Beauty & Relax ha la priorità di garantire il benessere di tutti i suoi ospiti, alcuni clienti si sono rivolti ai gestori per chiedere una maggiore tranquillità, a causa delle urla nella sala da pranzo. Per tale motivo la proprietaria ha proposto a Cecilia e Remo di spostarsi in una saletta intima, raccolta, in cui spicca come elemento decorativo un mosaico di vetro. Non, come è stato scritto, un vetro oscurato o una stanza in cui isolare Tommaso; al contrario, un luogo nel quale a Tommaso venissero garantite la massima discrezione e la possibilità di esprimersi liberamente», si legge nella nota.

«La proprietaria dell'hotel - prosegue il comunicato - si scusa per il gesto fraintendibile. Non era suo intento offendere la sensibilità di nessuno, motivo per il quale ha subito tentato di aprire un dialogo con le persone coinvolte, per ora senza risultati. L'intero staff dell'hotel Colbricon rinnova le proprie scuse alla famiglia di Tommaso e i propri ringraziamenti agli ospiti, ai colleghi e agli amici che li hanno sostenuti in queste ore difficili, in cui sono stati travolti da un'autentica tempesta mediatica e critiche spesso infondate in quanto provenienti da persone estranee ai fatti». 

L'interrogazione parlamentare

«Vogliamo sapere dalle ministre del turismo e della disabilità quali iniziative intendano assumere affinché gravi episodi di discriminazione come quello denunciato da una famiglia romana, in vacanza in Trentino con un figlio disabile a cui un hotel ha proposto proposto di pranzare in una saletta con vetri oscurati perché gli altri ospiti non gradivano al ristorante la presenza del ragazzo, non si debbano più ripetere, prevedendo anche specifiche campagne ministeriali indirizzate innanzitutto agli operatori del settore turistico-ricettivo di educazione all'accoglienza, alle diversità e alle disabilità». È quanto chiede in un'interrogazione parlamentare alle ministre del turismo e della disabilità il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra.

Ultimo aggiornamento: 20:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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