Covid, il Veneto entra nella lista rossa della Svizzera: quarantena per chi torna

Venerdì 9 Ottobre 2020
Covid, il Veneto entra nella lista rossa della Svizzera: quarantena per chi torna
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La regione Veneto finisce nella "lista rossa" della Svizzera fra le zone a maggior rischio di contagio da Covid. È salito a quattro il numero di regioni italiane inserite dalla Svizzera nella lista dei Paesi e delle aree ad alto rischio di contagio da coronavirus: oltre alla Liguria, l'Ufficio federale della sanità pubblica ha aggiunto oggi la Campania, la Sardegna ed il Veneto (curiosamente nella lista non c'è la Lombardia).

L'elenco aggiornato, che sarà valido dal 12 ottobre, comprende un totale di 61 Paesi e 28 regioni. Chi torna in Svizzera da tali zone deve mettersi in quarantena al ritorno.

Coronavirus in Veneto, 397 contagi nella notte. Record a Venezia: 115 nuovi infetti. A Treviso 86. In isolamento 11.281 persone Il bollettino

Coronavirus in Veneto, il bollettino di oggi. Nuovo incremento dei contagi registrato dal report della Regione: 397 nuovi infetti, guardando ai dati rispetto al bollettino di ieri sera. Il numero maggiore di nuovi infetti è a Venezia, con 115 casi ( Mascherine, segnalazioni boom a Venezia: "Troppa gente non le indossa"), seguono Treviso con 86, Vicenza con 52, Verona con 51, Padova con 45, Belluno con 33.

Il numero di nuovi contagi rimane alto in Austria, Slovenia e Croazia

Gli ultimi dati ufficiali diffusi oggi dalle autorità nazionali. Altri 1.131 contagi sono stati confermati in Austria, poco meno dei 1.209 registrati l'8 ottobre, il numero più alto di sempre. Nel Paese, altre 4 persone sono morte a causa del virus nelle ultime 24 ore, portando il totale dei decessi a 842. Attualmente ci sono 508 persone ricoverate in ospedale, 103 in terapia intensiva. La Slovenia ha registrato 363 nuovi casi l'8 ottobre, meno dei 389 confermati il giorno prima, record negativo da inizio epidemia. Quattro persone sono decedute a causa del virus, portando il totale dei decessi a 165, hanno informato le autorità oggi. In Slovenia, 138 persone sono ricoverate nei nosocomi nazionali, 22 in terapia intensiva. In Croazia, sono state infine registrate altre 457 nuove infezioni, un numero alto ma inferiore rispetto alle 542 del giorno prima - il numero più alto dall'inizio dell'epidemia. Secondo il portale governativo Koronavirus.hr, 385 persone sono ancora ricoverate in ospedale, con 28 pazienti in terapia intensiva. Altre tre persone sono morte a causa del virus, portando il totale dei decessi in Croazia a 313.

Zaia: misura che non si capisce

«Qui si stanno penalizzando quattro regioni italiane senza nessun dato epidemiologico che vada in questa direzione: mi spiace che accada questo, ne prendiamo atto, ma è altrettanto vero che se il Governo c'è deve battere un colpo». E' la prima reazione del governatore del Veneto, Luca Zaia, all'inserimento del veneto da parte della Svizzera tra le aree a rischio contagio assieme ad altre regioni italiane. «Non si può - dice Zaia - selezionare per Regioni, tu si, tu invece no: l'Italia non l'ha mai fatto nei confronti di altri Paesi. Per noi - prosegue - la Svizzera è un punto di riferimento, non solo dal punto di vista economico, ma in generale: abbiamo sempre tenuto un rapporto da cugini e da vicini di casa. Sul fronte del turismo, gli svizzeri ci hanno sempre scelto come meta privilegiata per le vacanze». «Ci spiace ora - sottolinea Zaia - venire a conoscenza di questo provvedimento, perché non si capisce da dove nasca. Di certo, sappiamo che ormai la storia del Covid-19 è fatta da tanti provvedimenti adottati a macchia di leopardo, sia a livello europeo che internazionale, senza una regia dell'Oms. Di questo dobbiamo esserne consapevoli; se l'Oms avesse fatto una lista e desse una indicazione scientifica certa potremmo avere anche unità di misura di graduazione e intensità degli interventi». «A questo punto - conclude - sarebbe utile avere i dati epidemiologici della Svizzera, quanti tamponi fa ogni giorno, su quale percentuale di cittadini e quanti sono i positivi. Magari veniamo anche a conoscenza di una situazione che oggi non si conosce». 

Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre, 18:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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