Covid 19 e aggressioni ai sanitari, in Veneto denunce quadruplicate

Venerdì 18 Marzo 2022 di Alda Vanzan
Covid 19 e aggressioni ai sanitari, in Veneto denunce quadruplicate

VENEZIA - Grazie al Covid in Veneto ci sono stati meno infortuni sul lavoro, anche meno incidenti mortali. Ma il Covid ha accentuato l'aggressività delle persone, soprattutto nei posti dove vengono curate. È negli ospedali, nelle case di riposo, negli ambulatori che negli ultimi due anni sono aumentate le denunce di infortunio sul lavoro. E sono denunce duplici: c'è chi si ammala perché si è preso il coronavirus (21.667 casi negli ultimi due anni, più del 10% del totale nazionale) e c'è chi viene aggredito dai pazienti. Non solo verbalmente. Con un aumento esorbitante: dai 4.184 casi del 2019, nel primo anno di pandemia si è arrivati a 15.022. Quasi quadruplicati.
Il tema ha tenuto banco ieri a Palazzo Ferro Fini dove la Quarta commissione consiliare presieduta dal dem Andrea Zanoni con vicepresidente il leghista Roberto Bet, ha invitato la responsabile della direzione regionale dell'Inail, Enza Scarpa, a relazionare sugli infortuni sui luoghi di lavoro e sulle malattie professionali.


I DATI

Se tutti i settori produttivi registrano cali delle denunce di infortuni sul lavoro proprio perché durante la pandemia, con il lockdown e le restrizioni, la gente si è mossa meno ed è aumentato nel contempo il ricorso al lavoro da casa, l'unico dato in controtendenza è quello sanitario. Nei due anni della pandemia analizzati dall'Inail, dal gennaio 2020 al 31 gennaio 2022, in Veneto sono state 21.667 le denunce di malattie dovute al Covid, di cui 37 con esito mortale. Più colpite le donne (73,5) e la fascia di età compresa tra i 35 e i 68 anni (47%). Un fenomeno che non ha interessato il resto del Paese in maniera indistinta, basti pensare che le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 pervenute all'Inail sono il 10,2% del totale nazionale: 21.667 su 211.390.
Ma a preoccupare di più sono gli infortuni causati da aggressioni, minacce, violenze. Per anni questo fenomeno è stato presente, ma pressoché costante: in Veneto 3.777 casi nel 2016, 4.095 nel 2017, 4.031 nel 2018, 4.184 nel 2019. Poi, nel 2020, è arrivato il coronavirus e gli episodi sono schizzati: 15.022 in Veneto. In tutta Italia, da una media di 38mila casi, il 2020 ne ha registrati 104.124. Dove? In quali strutture sanitarie? Per il 50,7% negli ospedali, per il 32,1% nelle case di riposo ed Rsa, per il 17,2% negli ambulatori di medici di base o pediatri. «Molte aggressioni - ha detto la direttrice dell'Inail del Veneto, Enza Scarpa - non vengono segnalate: predomina la tolleranza da parte degli operatori sanitari, talvolta anche la paura». È il caso, ad esempio, degli spintoni, peraltro impossibili da denunciare perché un infortunio sul lavoro per essere tale richiede un danno con prognosi fino a tre giorni o un solo giorno in presenza di un certificato medico (ad esempio la puntura da ago infetto).
«I numeri sono impressionanti e ci devono far riflettere su come è diventato indispensabile creare un percorso di messa in sicurezza del nostro capitale umano», ha detto l'altro giorno l'assessore Manuela Lanzarin annunciando, in occasione della prima Giornata nazionale contro la violenza in sanità, un corso per formare 90 istruttori anti-violenza.


LA RIPRESA

Per quanto riguarda l'andamento infortunistico in tutti gli altri settori lavorativi, alla Quarta commissione del consiglio regionale del Veneto sono stati presentati i dati dell'ultimo quinquennio.

Contro i 77.457 infortuni del 2019, nel 2020 si è scesi a 68.893. Un calo riscontrabile anche a livello nazionale; da 644.702 a 572.018. La parte maggiore degli infortuni denunciati ha interessato il settore dell'industria e dei servizi: 61.529 nel 2016, 63.322 nel 2020. Tra le province maggiormente colpite, Verona, Vicenza, Padova e Treviso. Riguardo agli infortuni mortali, questa la progressione dal 2016 al 2020: 128, 103, 125, 107, ancora 107. L'allentamento delle restrizioni sanitarie dovute al Covid, il ritorno in fabbrica e in strada hanno comportato un nuovo aumento di incidenti sul lavoro: dai 65.437 del 2020 si è passati ai 69.427 del 2021.

Ultimo aggiornamento: 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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