Consigliere di Fdi con il mitra alla fiera: «Noi con la lobby delle armi». Bufera per il post Facebook del consiglio regionale veneto

Veneto, l'assemblea legislativa pubblica la foto di Jo Formaggio (Fdi) con l'arma: "Sempre a fianco dei cacciatori"

Martedì 14 Febbraio 2023 di Alda Vanzan
Consigliere di Fdi con il mitra alla fiera: «Noi con la lobby delle armi». Bufera per il post Facebook del consiglio regionale veneto

VENEZIA - «In rappresentanza della Regione Veneto? Da me no, io di sicuro non gli ho dato questo incarico», dice Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale del Veneto. Perché la polemica del giorno, al netto delle foto del mitra imbracciato e del figlio che l'ha accompagnato («Meglio portarlo alla fiera delle armi che lasciarlo a casa a guardare la schifezza di Sanremo con i baci tra Fedez e quell'altro cantante»), sta tutta qua: la partecipazione del vulcanico esponente di Fratelli d'Italia, il vicentino Joe Formaggio, a Eos, European Outdoor Show, meglio conosciuta come la fiera dei cacciatori e delle armi da tiro sportivo.

E siccome Formaggio ha informato tutti di essere stato nei padiglioni fieristici di Verona non come privato cittadino, ma "in rappresentanza della Regione", la polemica è scoppiata per quell'incarico, per una foto e per il sostegno alla "lobby delle armi". Il tutto pubblicato sui canali ufficiali del consiglio regionale del Veneto: il sito e i social istituzionali. È così che i consiglieri di opposizione, anche quelli notoriamente filo cacciatori come il dem Jonatan Montanariello, sono insorti: «Grave che il consiglio regionale diffonda foto con un'arma in pugno».


IL MECCANISMO
Il presidente leghista Ciambetti scuote la testa: «Se il consigliere Formaggio si sente interprete di una lobby... io comunque non posso fare una censura preventiva». Però annuncia che stanno preparando «una policy per siti e social istituzionali», cioè una linea di condotta che sostituirà l'attuale automatismo. E qui bisogna spiegare come funziona la "comunicazione" dei consiglieri regionali veneti: quando qualcuno ha qualcosa da dire, manda un comunicato, spesso corredato anche di foto, all'ufficio stampa del Ferro Fini. Il testo viene visionato sostanzialmente per verifuicare che non ci siano estremi per denunce o querele. Dopodiché viene messo "a sistema", cioè inviato agli organi di informazione. E in automatico lo stesso testo - con la foto fornita dal consigliere o con una di repertorio - finisce nel sito e nei canali social istituzionali dell'assemblea legislativa veneta. Che è quello che è successo con Formaggio: dopo la partecipazione alla fiera con il ministro Francesco Lollobrigida e i colleghi consiglieri Enoch Soranzo e Daniele Polato, Formaggio ha mandato una nota al Ferro Fini. Che è stata così pubblicata: "In rappresentanza della Regione sono stato alla Fiera della Caccia a Verona. Sempre al fianco della lobby dei cacciatori e delle armi". A corredo, la foto di Formaggio che imbraccia un mitra accanto a Luca Munaretto. «È il manager sviluppatore armi della Beretta oltre che proprietario del poligono di Albettone, il più grande del Veneto, non vedo quale sia il problema. Il mitra? È tutto legale - dice Formaggio - in fiera c'era anche lo stand della Regione. Lo so che il Movimento 5 Stelle preferisce la foto di Fedez che si bacia con quell'altro cantante, ma io piuttosto che fargli vedere le schifezze di Sanremo mi sono portato in fiera mio figlio».


ATTACCHI
Dalle opposizioni è un fuoco di fila: per la foto col mitra, per la missione "in rappresentanza della Regione", per il sostegno alla "lobby delle armi", per la pubblicazione del tutto sui canali istituzionali del consiglio. Jonatan Montanariello (Pd) ha annunciato una interrogazione: «Propagandare, con il benestare istituzionale, l'uso delle armi, è un incitamento alla barbarie». Erika Baldin (M5s) ha chiesto chiarimenti al governatore Zaia: «Non possiamo accettare che il Veneto sia governato dalla lobby delle armi». Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo) si è detta incredula: «Spieghino perché una pagina istituzionale ha condiviso con leggerezza un messaggio del genere». Andrea Zanoni (Pd): «Ripugnante pensare che il Veneto, oltre alla Repubblica del prosecco, si stia trasformando anche nella Repubblica delle armi».

Ultimo aggiornamento: 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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