Indipendentisti condannati, il Veneto sta con la Catalogna e censura Madrid

Martedì 15 Ottobre 2019
La manifestazione pro-Catalogna nell'aula del Consiglio regionale del Veneto
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VENEZIA - Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato una mozione e una risoluzione sulle recenti pesantissime condanne irrogate in Spagna a esponenti indipendentisti della Catalogna, che avevano perseguito l'indipendenza senza uso di violenza. Presentate da consiglieri di centrodestra, la mozione censura il Governo spagnolo per le condanne agli Indipendentisti, mentre la Risoluzione è intitolata «Catalogna: no a prigionieri politici in Europa. La sentenza della Corte suprema Spagnola mina le Fondamenta della Democrazia Europea». Entrambe sono state approvate dall'aula con 27 voti a favore, 7 contrari e 2 astenuti.

BANDIERE DELLA CATALOGNA IN AULA
I consiglieri regionali della Lega e della lista Zaia Presidente, insieme ad alcuni assessori regionali, hanno manifestato oggi pomeriggio 15 ottobre in aula a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, a favore della Catalogna.

Durante la sospensione dei lavori, concessa per alcuni minuti dal presidente Roberto Ciambetti, i consiglieri del Carroccio hanno srotolato uno striscione con la scritta "Catalogna-Kurdistan, e l'Europa?" e sventolato la bandiera della Catalogna. All'iniziativa hanno partecipato anche gli assessori regionali Giuseppe Pan, Gianpaolo Bottacin, Roberto Marcato e il vice presidente del consiglio Veneto Gianluca Forcolin.

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IL PD: CARNEVALATA INACCETTABILE
«Inaccettabile la carnevalata di questo pomeriggio in aula inscenata non solo da consiglieri e assessori leghisti sulla Catalogna. Siamo in un'aula istituzionale, non in piazza. Le decisioni della Corte spagnola sono prese legittimamente in coerenza con la loro Costituzione. I leghisti nostrani, sono sovranisti a corrente alternata e dimenticano che anche la Spagna è uno Stato sovrano». Così il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale veneto, Stefano Fracasso commenta la protesta. «Rimasti orfani della secessione padana, traditi dal loro leader Salvini, sono costretti ad appassionarsi a quelle altrui. Senza però alcun rispetto per le istituzioni. Né spagnole, né venete», conclude.


CIAMBETTI: INACCETTABILE È LA SENTENZA POLITICA SPAGNOLA

«Questa è l'infamia di un' Europa che non vuole vedere l'ingiustizia e che rimane silente davanti a situazioni che ricacciano il nostro Continente indietro di oltre un secolo, quando in Spagna si finiva in galera se si parlava in Catalano, o ancor prima con l'Impero Ottomano che avviò lo sterminio del popolo Armeno come oggi la Turchia tenta la pulizia etnica sul popolo Curdo». Così Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del veneto, e Luciano Sandonà, consigliere regionale della Lista Zaia, commentano la questione catalana. «Non possiamo accettare né le sentenze politiche spagnole contro chi, in modo pacifico e democratico - spiegano Ciambetti e Sandonà - sosteneva le proprie idee per altro condivise da gran parte della popolazione catalana, né il ricatto che ancora oggi il presidente Erdogan ha rilanciato dalle colonne del Wall Street Journal contro l'Occidente: nell'uno come nell'altro caso siamo dinnanzi a forme di barbarie che necessitano di una netta condanna e precise azioni di difesa del Diritto, della Democrazia, della Giustizia».

Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 08:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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